L'avversario peggiore nel posto peggiore al momento peggiore.

O lo scenario ideale per un delitto perfetto? Cagliari in mezzo al guado, tra la paura di farsi male e una voglia pazzesca di impresa, stasera sul campo della Juventus, l'esordio più insidioso che il calendario potesse riservargli. Col caso Borriello sotto il portone di casa e uno "Stadium" in fibrillazione.

I FANTASMI BIANCONERI - Il ko con la Lazio nella Supercoppa italiana ha risvegliato i fantasmi di Cardiff e caricato di rabbia i campioni d'Italia che probabilmente scenderanno in campo con il coltello tra i denti. Anche se domenica, al di là del risultato, hanno mostrato più di un punto debole all'inizio di una stagione. A questi si aggrappano oggi i rossoblù che - per l'occasione - indosseranno la maglia rossa con la quale avevano battuto i bianconeri in trasferta l'ultima volta, otto anni fa.

TORINO NEL DESTINO - Dall'Olimpico allo "Stadium", Torino nel destino per la squadra di Rastelli che proprio nel capoluogo piemontese ha rotto il ghiaccio in Coppa Italia col Palermo, sabato scorso. I rigori risolutivi (e appassionanti) non hanno mascherato il (deludente) pareggio con un avversario di Serie B (per quanto attrezzato per un torneo di vertice), sulla scia di un precampionato sotto tono, a prescindere dai carichi di lavoro della prima parte della preparazione. Magari è stato il prezzo da pagare per presentarsi al top all'appuntamento di oggi, fissato per le 18. Arbitra il napoletano Maresca. Attesi oltre 40.000 spettatori.

IL NODO TATTICO - Affrontare la Juventus a viso aperto o provare soprattutto a contenerla? Il dilemma non è soltanto strategico o legato al tipo di approccio, ma anche tattico.

Rastelli, alla guida dei rossoblù per il terzo anno, potrebbe puntare su una soluzione intermedia che gli consenta di passare dal 4-3-1-2 (o 4-3-2-1 in base al posizionamento dei tre davanti) in fase offensiva al 4-4-1-1 durante l'interdizione. Soluzione già sperimentata a Istanbul contro il Fenerbahçe. Fondamentali, manco a dirlo, la duttilità e lo spirito di sacrificio degli attaccanti.

GLI UNDICI ANTI-JUVE - Almeno un dubbio per reparto per il tecnico campano che scioglierà le riserve solo questa mattina nel corso della rifinitura. Tra i pali sicuro Cragno (anche perché Rafael non ha recuperato dall'infortunio alla mano). La linea difensiva sarà composta dall'ex Padoin (o Faragò), Andreolli, Pisacane e Capuano. Cigarini il regista di riferimento, con lui in mezzo al campo Dessena (o Ionita), Barella e Joao Pedro, e ancora Farias, alle spalle di Sau. Out Melchiorri e Deiola. Non convocati Balzano, Salamon e, soprattutto, Borriello, che potrebbe aver chiuso l'avventura in rossoblù proprio a Torino, in Coppa Italia. La rottura sembra insanabile, l'addio inevitabile?

ALLEGRI, C'ERAVAMO TANTO AMATI - Dovrà fare a meno soltanto del croato Pjaca, invece, l'ex Allegri, nell'Isola dal 1993 al 1995 da calciatore e, soprattutto, dal 2008 al 2010 da allenatore.

C'era lui, quindi, sulla panchina rossoblù l'ultima volta che il Cagliari ha battuto la Juve a Torino. Nel frattempo ha vinto quattro scudetti (compreso quello col Milan) e insegue quest'anno il poker in bianconero. Quasi certamente si affiderà a Buffon, De Sciglio, Barzagli, Chiellini, Alex Sandro, Pjanic, Marchisio, Douglas Costa, Dybala, Mandzukic e Higuain, schierati col 4-2-3-1.

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