Sale il ritmo e il Cagliari non tiene il tempo.

Anzi, lo tiene fino all'inizio del secondo tempo, quando in campo entrano i "ragazzini terribili" dell'Olbia, i vari Murgia, Pinna, Muroni, tutti cresciuti - guarda caso - nel settore giovanile rossoblù, così come Ragatzu, autore del gol che al 67' decide l'amichevole allo Stadio del Vento di Aritzo, finita 1-0.

IL BILANCIO - Al di là del risultato finale, la squadra di Rastelli dimostra di essere ancora alla ricerca di una condizione ottimale, evidentemente frenata dai carichi di lavoro pesanti, con le gambe imballate, poca benzina e più di un tassello da fissare tatticamente, soprattutto nelle corsie laterali.

Magra consolazione: le tre occasioni fallite da Sau nel primo tempo (più per merito del portiere Aresti che per demerito suo), un buon Cigarini in mezzo al campo, Pisacane già pimpante e un super Barella, prezioso e incisivo in entrambe le fasi della manovra.

POMERIGGIO SPECIALE - Cagliari-Olbia non è mai banale, è ormai un classico di inizio e fine stagione, suggestiva per i rapporti tra i due club e per i tanti ex rossoblù tra i bianchi. Soprattutto Pisano (capitano), ma anche Ragatzu (il match winner), Aresti (anche lui decisivo), Piredda, Dametto, i cinque ragazzi sbarcati proprio dalla Primavera del Cagliari, vale a dire il portiere Bizzi (protagonista nella ripresa), Biancu, Pennington (l'unico a non scendere in campo) e Arras (tradito dalla traversa), e già avevano fatto lo stesso percorso due anni fa Pinna, Muroni, Cotali e Murgia.

A rendere il pomeriggio più speciale la cornice di pubblico, oltre duemila spettatori giunti ad Aritzo da ogni angolo dell'Isola. E il terzo tempo è altrettanto divertente, tra birra, torrone e carapigna.

FORMAZIONE TIPO - In campo il Cagliari che in questo momento più rispecchia le strategie di Rastelli: quindi la coppia Andreolli-Pisacane nel cuore della difesa, Padoin e Miangue ai lati, Dessena-Cigarini-Barella il trio a centrocampo, Joao Pedro tra le linee alle spalle di Sau e Borriello. Tra i pali ancora Rafael, il 4-3-1-2 il modulo di riferimento, lo stesso, tra l'altro, col quale è schierata l'Olbia, al via con Aresti, Pisano, Dametto, Oliveira, Cotali, Feola, Geroni, Piredda, Biancu, Kouko e Ogunseye.

PRIMO TEMPO - Il divario tecnico tra le due squadre è netto, evidente, anche se lo stato di avanzamento della preparazione rende il match più equilibrato. La rapidità dei due attaccanti bianchi è un buon test per la retroguardia rossoblù che in un modo o nell'altro se la cava (Pisacane e Padoin sembrano un tantino più avanti rispetto ad Andreolli e Miangue). Ispirato Ogunseye, che s'infila tra le crepe del Cagliari senza, però, trovare lo specchio della porta. Lo trova per tre volte, dall'altra parte, invece, Sau, ma anche un super Aresti che nell'azione più pericolosa si salva in uscita addirittura con i piedi.

LA RIPRESA - Il replay a parti invertite, nella ripresa. Provvidenziali stavolta i piedi di Rafael sul primo tentativo di Ragatzu, che al secondo, invece, non sbaglia. Imbeccato da un lancio chirurgico di Murgia, il bomber quartese finta il tiro poi fredda il portiere brasiliano.

Cagliari a corto di benzina, mentre l'Olbia li ha cambiati quasi tutti e ha vinto la partita, con più freschezza e pressione.

L'ingresso nel finale di Giannetti, Salamon e soprattutto Han serve a dare più vivacità. Giusto un po' di fumo, ma niente arrosto.

Mereu se la gode, Rastelli, invece, lascia Aritzo con la prima sconfitta del precampionato.

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