La rinuncia al Giro d'Italia è confermata, ma per Fabio Aru il peggio sembra passato. Almeno dal punto di vista fisico: "Non immaginate il mio dispiacere. Avrei fatto qualunque cosa pur di essere al via. Sono l'unico sardo e non ci sarò: sembra un film...".

Il corridore di Villacidro ha avuto il via libera dal professor Combi (che lo ha visitato a Milano a distanza di dieci giorni dal precedente consulto) e stamattina è tornato in bicicletta. Due ore in pianura, senza forzare ma anche senza avvertire dolore. La borsite al ginocchio sinistro si è riassorbita, il 26enne capitano dell'Astana non sente più dolore quando cammina e ha ancora soltanto una piccola sofferenza cartilaginea.

Adesso si attende di verificare se e come gli allenamenti potranno essere intensificati per riprogrammare una stagione che, a questo punto, dovrebbe essere imperniata sugli altri due grandi giri: il Tour de France a luglio e la Vuelta España a fine agosto.

Il ritorno alle corse, se tutto andrà bene, potrebbe avvenire in Francia a giugno, al Criterium del Delfinato, dove l'anno scorso ottenne la sua unica affermazione stagionale nella tappa di Tournon.

L'intervista di Carlo Alberto Melis su L'Unione Sarda in edicola
© Riproduzione riservata