Nel Cagliari c'è un Marco, Borriello, che segna e si prende le copertine. E un altro Marco, Sau, senza gol e col muso lungo. Il Pattolino di Tonara è la faccia triste dell'attacco rossoblù. Quattro reti in campionato, l'ultima il 22 dicembre dello scorso anno, col Sassuolo. Poi il buio. "Spero di ritrovare il gol il prima possibile. Altrimenti".

IL CIGNO NERO - A Sorso si è preso gli applausi dei tifosi, quelli che ti danno un raggio di luce quando vedi tutto nero. Due gol nel primo tempo, altri due nella ripresa. Un modo per convincersi che la porta riesce ancora a inquadrarla. Anche se il campionato è tutta un'altra cosa.

"Un buon allenamento, una bella cornice di pubblico e i gol". Ma è un sorriso che pare più una smorfia. Perché Sau fa l'attaccante. E quando la porta avversaria diventa troppo piccolina, l'umore va a farsi benedire.

"Il gol? Sì, sono certo che arriverà. Spero il prima possibile. Altrimenti". E la lascia in sospeso. Quel gol deve arrivare, in qualunque modo. Anche una carambola su sedere, come aveva pronosticato una settimana fa Rastelli. Perché il gol manca e Sau non lo nasconde: "Manca un po'. Anzi no, inizia a mancare tanto". Rivive gli ultimi tre mesi: "In queste partite ci sono andato vicino spesso e questa assenza, mentalmente, la sto soffrendo". Pali, colpiti e sfiorati, parate miracolose. Di tutto un po'. "Ma si sa, questo è il calcio. Spero di sbloccarmi il prima possibile".

UNA PORTA SEMICHIUSA - Quella porta sempre più piccola. Anche perché più lontana. Il Cagliari che cambia modulo, con una sola punta, lo costringe a cercar spazi qualche metro più in là. Oppure a giocare di sponda. "Sicuramente tutto questo influisce".

Sau misura le parole, non vuol sembrare uno che alza la voce. Però…"sono cambiate un po' di cose, la posizione mi penalizza. Ma da parte mia c'è la massima disponibilità".

MOMENTI DIFFICILI - Aspettando il gol, come una ruota che gira: "Periodi così sono già capitati. Ci sono quei momenti in cui segni sempre, altri in cui la palla non vuol entrare. L'importante è restare tranquillo e continuare a dare il mio contributo".

Sau si mette al servizio della squadra, accetta anche le continue sostituzioni. Sa che quando si alza la lavagnetta elettronica quasi sempre tocca a lui uscire: "Certo, dà fastidio".

Poi, il ritorno sulla retta via: "Ma queste sono scelte del mister e vanno sempre rispettate". Come le scelte del modulo, con una sola punta e tanti attaccanti di valore: "Un modulo che restringe i posti a disposizione, ma è così".

CIAO DIEGO - Domenica ci sarà il Palermo e ritroverà Diego Lopez da avversario: "Una grandissima persona, un grandissimo giocatore e ora un grande allenatore. Sarà un piacere ritrovarlo".

Con la voglia di ritrovare il gol. E pensando al futuro. Ancora al Cagliari? E qui Sau non ha dubbi: "Certo!".
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