La notizia che il Cagliari Calcio starebbe per tesserare il giovane attaccante nordcoreano Han Kwang-Son è stata oggetto di una interrogazione parlamentare del deputato PD Michele Nicoletti.

Il parlamentare si era già rivolto alla Commissione lo scorso anno in occasione del tesseramento, da parte della Fiorentina ACF del calciatore diciottenne nordcoreano Song-Hyok Choe, militante nel campionato Primavera.

Secondo uno studio sui diritti umani nel paese asiatico, pubblicato nel maggio del 2015 dal Center for North Korean Human Rights, «nessun nordcoreano all'estero per lavoro (quindi anche i calciatori) può essere titolare di un proprio stipendio, avere contatti con la stampa o libere comunicazioni con il suo Paese di origine».

Attualmente sono oltre 50.000 i nordcoreani all'estero con lo Stato che guadagna annualmente una somma compresa tra 1,2 e 2,3 miliardi di dollari.

Il deputato conferma che l'invio di lavoratori all'estero fa parte di una vera e propria strategia del Governo di Pyongyang che così può aggirare sanzioni internazionali ed assicurare allo Stato entrate consistenti e in valuta pregiata.

All'interno di questa strategia - si legge nell'interrogazione Nicoletti - si colloca senz'altro anche la vicenda di una trentina di giovani talenti calcistici nord coreani arrivati in Italia e Spagna, con l'accordo del governo di Pyongyang.

Han Kwang-Son, prossimo tesserato del Cagliari, sarebbe il primo giocatore della serie A proveniente dal Paese asiatico.

«La presenza di giocatori nordcoreani a così alto livello, in squadre di Serie A, darebbe massima evidenza alla violazione delle sanzioni internazionali nei confronti della Corea del Nord, nonché configurerebbe la presenza nel nostro Paese di lavoratori extracomunitari con minori garanzie di godimento dei diritti e delle libertà civili».

L'interrogazione si chiude con l'auspicio che il Governo verifichi le modalità di pagamento dei calciatori da parte delle società calcistiche italiane al fine di controllare che le operazioni effettuate a favore delle autorità statali nordcoreane non abbiano aggirato l'embargo con transazioni attraverso Paesi terzi; e che soprattutto vigili affinché gli importi contrattuali e i compensi annui vengano effettivamente versati ai singoli calciatori e non nelle casse delle autorità statali nordcoreane.
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