All'indomani dalla sconfitta esterna con la Giana Erminio il direttore sportivo dell'Olbia Pierluigi Carta interviene sul momento no della squadra, culminato con lo 0-1 dell'ottavadi ritorno, quinto ko di fila nel campionato di Lega Pro.

"Ieri abbiamo perso contro un avversario in grande forma per un singolo episodio e non mi sento di rimproverare nessuno per la sconfitta: ho visto i ragazzi dare l'anima, in settimana il mister e lo staff lavorare ventiquattro ore al giorno per preparare al meglio la partita e cercare di trasmettere in poco tempo ai giocatori alcune varianti di gioco".

A sorpresa, Michele Mignani ha optato per la difesa a tre e Cossu e Ragatzu a supporto di Capello.

Una rivoluzione tattica che non ha dato i frutti sperati, creando piuttosto confusione, ma che è stata dettata dalla necessità di trovare soluzioni alternative, buone a uscire dalla crisi che ha proiettato i bianchi a +3 sui playout.

Ma tra le accuse mosse all'Olbia spiccano anche quelle sul mercato di gennaio, che avrebbe depotenziato l'organico.

"La verità", ha sottolineato Carta, "è che è stato un mese di febbraio pessimo, nel quale niente ha girato per il verso giusto, neanche il più piccolo degli episodi, come per esempio il rigore non concesso ieri per l'atterramento di Cotali nell'area della Giana nel primo tempo.

Penso, però, che queste cinque sconfitte non derivino da un problema di qualità della rosa o da scelte di mercato delle quali comunque rispondo io in prima persona: la mia impressione è che, una sconfitta dopo l'altra, la squadra abbia ridimensionato la fiducia nei propri mezzi, e questo deve essere il primo aspetto su cui lavorare".

Tanto, visto che il prossimo appuntamento è con la vice capolista Cremonese al Nespoli. "Non eravamo dei fenomeni un mese fa, quando eravamo in zona playoff, non siamo dei brocchi adesso, e la salvezza resta un obiettivo ampiamente alla portata".

Domenica una trentina di persone ha accolto l'Olbia all'aeroporto, al rientro dalla trasferta lombarda, e c'è stato un confronto dai toni accesi. Il senso delle parole dette alla quadra è: "Così non va bene, tirate fuori il carattere".

Un messaggio recepito dalla società: "Il segnale migliore ce lo hanno dato i tifosi incitandoci e spronandoci a credere in noi e a non mollare fino alla fine: è il momento più delicato della stagione, e per provare a battere la Cremonese sabato servirà non solo l'apporto dei tifosi ma quello di tutta la città".

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