L’errore più grande sarebbe cambiare identità a seconda dell’avversario, soprattutto per difendere.

Il Cagliari che ospita la Roma deve avere il coraggio di esprimere la propria identità, senza reverenze e timori.

Riprendere in mano il proprio gioco e cercare di dare pensieri alla squadra di Spalletti che sente ancora in testa il ronzio dei gol subiti contro il Porto.

Presentarsi con un assetto scarsamente collaudato e con il braccino corto sarebbe facilitare il compito dell’avversario che scaccerebbe con facilità ogni paura.

Partire dalle certezze della passata stagione per fare integrare i nuovi arrivi anche perché individualmente in gradi di apprendere con maggiore velocità rispetto a chi è saltato in A dalla B dell’anno scorso.

Rastelli si sentirebbe più sicuro se avesse Joao Pedro ma non può continuare a esitare nell’utilizzo di Barella.

Il ragazzo gli ha sempre fornito prove almeno sufficienti in qualsiasi ruolo lo abbia schierato.

Ritornare al trequartista che poi è un centrocampista in più in grado di dare una mano al reparto che contro il Genoa è quasi scomparso, giocando il 30% dei palloni della gara.

Un punto di riferimento in più per liberare dalle trappole anche Di Gennaro che se si esprime può esprimere il bagaglio tecnico di cui dispone.

Riassumendo non sembra affatto un azzardo ritornare alla difesa a quattro con Isla laterale a destra, togliendo un difensore, Capuano, e confermando il resto della squadra schierata a Marassi.

La Roma farà ruotare i giocatori della rosa. Dal suo umore dipendono le possibilità di successo perché è chiaro che se giocherà per ciò che vale per il Cagliari sarà difficile anche in una gara perfetta.

Arbitrerà il Signor Mazzoleni di Bergamo. Con lui il Cagliari ha vinto una sola volta.

Gara prevista anche per il secondo turno di campionato alle 20,45
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