"La gente dice che ormai è fatta per me ma non è così". Marc Marquez non si sente il titolo già in tasca per quanto, al giro di boa della MotoGp 2016, guidi la classifica iridata con 48 punti su Jorge Lorenzo e 59 su Valentino Rossi.

"Al termine della sosta estiva ripartiremo con questo vantaggio ma non cambia nulla. Se gente come Rossi o Lorenzo sbaglia, allora chiunque può commettere degli errori", avverte il pilota della Honda. "Ci sono ancora molti circuiti da visitare, su alcuni dei quali si potrebbe correre sul bagnato come Inghilterra, Giappone, Malesia. Ci vuole un attimo a cadere e se succede ti recuperano in un colpo 25 punti e la lotta è riaperta".

E fra lo spagnolo della Yamaha e il Dottore, Marquez sembra avere le idee chiare su quale sia il rivale da temere di più. "Vedo un Rossi molto forte. L'anno scorso vedevo meglio Lorenzo anche se Valentino è stato più costante, ma quest'anno è più veloce, per una serie di motivi. Anche Jorge è lì, non è la prima volta che ha un calo e poi vince cinque Gp di fila".

Rispetto al passato, però, il due volte iridato di Cervera appare più maturo: "Anche se il motomondiale sembra uno sport individuale perché in pista va il pilota, dietro c'è una squadra e in Germania si è visto: la strategia e i dettagli ti permettono di conquistare 25 punti d'oro. Quando sbaglio non ho scrupoli nel prendermi le colpe, quando vinciamo, vinciamo tutti insieme".

"E se fino a due anni fa ogni domenica per me era una finale e non vincere era un fallimento, l'anno scorso ho imparato delle cose, in particolare che le gare sono come battaglie e che alla fine conta vincere la guerra", conclude Marquez.
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