La federazione internazionale di canoa (Icf) ha annunciato l'esclusione dalle Olimpiadi di Rio di cinque atleti russi i cui nomi compaiono nel rapporto McLaren sul doping.

Si tratta di Elena Aniushina (K2 500), Natalia Podolskaia (K1 200), Alexander Dyachenko (K2 200), Andrey Kraitor (C1 200) e Alexey Korovashkov (C2 1000).

"È un duro colpo per il movimento olimpico e ci rattrista che il nostro sport sia implicato", è il commento di Simon Toulson, segretario generale della Icf. "La nostra federazione", ha aggiunto, "continuerà ad attuare la sua politica di tolleranza zero e a rimuovere tutti gli atleti che violano le regole".

Intanto, la nuotatrice russa Yulia Efimova presenterà ricorso al Tas di Losanna contro l'esclusione dalle Olimpiadi di Rio, annunciata ieri dalla Fina. Il legale dell'atleta, Artyom Patsev, ha fatto sapere che il ricorso "molto probabilmente sarà presentato al Tas il 29 luglio", a una settimana dall'inizio dei Giochi.

La pluri-iridata Efimova, bronzo alle Olimpiadi di Londra nei 200 rana, è stata esclusa da Rio insieme ad altri sei nuotatori russi in quanto già sanzionata in passato per doping.

L'Esecutivo del Cio, escludendo il bando della Russia nonostante le gravi accuse di doping di Stato contenute nel rapporto McLaren, ha rimesso la decisione sulla partecipazione degli atleti alle singole federazioni fissando alcuni requisiti, prevedendo fra l'altro l'esclusione dei russi che in passato sono stati sanzionati per doping anche se hanno già finito di scontare la squalifica.

Gli altri sei nuotatori esclusi sono Mikhail Dovgalyuk, Natalia Lovtcova, Anastasia Krapivina (nuoto di fondo) - in questi casi la richiesta di ammissione ai Giochi è stata ritirata dallo stesso Comitato olimpico russo -, Nikita Lobintsev (argento a Pechino e bronzo a Londra, sempre in staffetta), Vladimir Morozov (bronzo nel 2012 nella 4x100 sl) e Daria Ustinova, i cui tre nomi figurano nel rapporto Wada.
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