Con un po' di sofferenza l'obiettivo salvezza è stato raggiunto: il Caprera calcio potrà disputare anche la prossima stagione in Serie B.

Tira un sospiro di sollievo il presidente Roberto Cau. Un pericolo, quello della retrocessione, fortunatamente evitato pur con grandi difficoltà: "Bisogna seriamente prendere in considerazione la crisi del calcio femminile in Sardegna, negli anni è stato azzerato un movimento che vantava oltre trenta squadre. Il Caprera calcio fortunatamente è sopravvissuto a club titolati come la Torres, l'Olbia, il Cagliari".

Le motivazioni sono molteplici e meriterebbero un'analisi approfondita. A partire dalla mancanza di finanziamenti e di strutture: "Un aspetto di vitale importanza" prosegue Cau, "Se vogliamo programmare un futuro che possa portare qualche soddisfazione. Il calcio, tutte le discipline sportive devono avere pari opportunità, pari visibilità. I meriti sportivi vanno conseguiti sul campo e non ostentati per ottenere corsie preferenziali a danno di terzi", spiega il dirigente caprerino.

"La Maddalena merita di avere anche un movimento di calcio femminile che porti in giro per l'Italia il nome dell'isola. Per ottenere dei risultati di prestigio serve anche il sostegno da parte di tutti, ma soprattutto è necessario non avere ostacoli in un percorso difficile già di per sé".

Progetti per il futuro? "Ne abbiamo tanti, come la creazione di un settore giovanile di qualità che possa garantire il giusto ricambio generazionale per il futuro. La speranza è che non vengano stravolti i nostri piani, che le istituzioni politiche e sportive si accorgano di noi, perché il Caprera calcio femminile è parte integrante dello sport maddalenino".
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