Nasce dalla storia speciale di Giuseppe Papandrea, la fondazione del Cagliari club "Gigi Riva" Santa Teresa Gallura. "Ho il Cagliari nel sangue" spiega il calabrese di 74 anni, entrato da giovane a far parte dell'Arma dei Carabinieri. Un lavoro che ha portato Giuseppe a viaggiare in ogni angolo d'Italia, fino ad arrivare nel capoluogo sardo, grazie anche alla conoscenza, in Lombardia, di quella che poi sarebbe diventata sua moglie. "Proprio a Varese mi sono innamorato del Cagliari di Gigi Riva e di una cagliaritana: la mia dolce metà. Così, con grande gioia, sono stato trasferito proprio nella città della squadra del mio cuore".

Negli anni Ottanta, per Giuseppe un nuovo trasloco, questa volta a Santa Teresa di Gallura, "Qui ho intrapreso anche la carriera televisiva, lavorando a Tv Canale 48, un'emittente del nord dell'isola, dove ho aperto anche un locale e fondato nel 1981 il Cagliari club Calangianus, diventato poi quello di Santa Teresa di Gallura".

La gioia più grande? "Aver conosciuto Gigi Riva, grazie al mitico Marius e a Gianni Filigheddu, socio fondatore del club, purtroppo scomparso prematuramente". I ricordi più belli corrono nella mente come un treno: "Le feste organizzate dal mio club quando vennero Carletto Mazzone e poi, l'anno successivo, Bruno Giorgi con le rispettive squadre del loro periodo. Feste meravigliose e una felicità indescrivibile per me".

Come in ogni circolo che si rispetti, non mancano le "trasferte continue", quelle per arrivare al Sant'Elia, attraversando la Sardegna in pullman e quelle fuori dall'isola per seguire la squadra in tanti stadi del resto d'Italia.

Gianni Casula è il vicepresidente: "A 9 anni ho visto la mia prima partita, era un Cagliari Juventus, anno 1972", racconta il commerciante di 53 anni, "Nel cuore rivivo ancora le forti emozioni legate al Cagliari di Ranieri e alla doppia promozione. Mentre una partita che non avrei mai voluto vedere è lo spareggio di Napoli nel 1997.

Ha 82 anni un altro dei componenti del club, Nardino Guspini, pescatore e marinaio in pensione. "Tifo Cagliari perché sono sardo e non potrei provare lo stesso amore per altre squadre" spiega l'olbiese senza tanti giri di parole. "Ai tempi d'oro del Cagliari dello scudetto, la gente impazziva per Gigi Riva e per vedere i rossoblù si facevano 600 km, andata e ritorno. Si partiva da qui la mattina alle 6 e si tornava a mezzanotte. Grazie al nostro presidente Giuseppe Papandrea ci incontriamo nel nostro club che è ormai una tradizione, ho conosciuto e ammirato Marius per quello che faceva per i tifosi e, spesso, andavo prima di tutto nel suo bar".

Nel circolo della memoria rossoblù, il più anziano di tutti ha 88 anni e si chiama Andrea Pirisi, ex postino nato a Luogosanto in provincia di Sassari. "Quando ero giovane facevo il militare in Piemonte. Negli anni Quaranta sostenevo il mitico Torino, che non era come i grandi club di ora, pieni di soldi: era la squadra del popolo, di chi stentava in quei tempi difficili. Enorme fu lo sconcerto quando al Comando della Folgore, luogo in cui prestavo servizio, arrivò la notizia dell'incidente aereo nel quale trovò la morte l'intera squadra, purtroppo non distante da dove mi trovavo. Allora del Cagliari non sapevo nulla. Ma quando ebbi notizia che esisteva una squadra rossoblù che lentamente risaliva la china, negli anni 50, incominciai ad appassionarmi. Immaginate che gioia vivere la scalata fino alla vittoria dello scudetto. Negli anni Ottanta e poi Novanta, entrai a far parte del Cagliari Club Santa Teresa Gallura".
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