La prima, ufficiale, fu nell'agosto del 1993: Atalanta-Cagliari giocata sul neutro di Bologna. I rossoblù allenati da Radice (poi sostituito da Giorgi) perse con i bergamaschi per 5-2 e Vittorio Sanna - maestro elementare e giornalista con una passione smisurata per il calcio e per il Cagliari - esordiva a radio Sintony assieme a Carlo Alberto Melis per una radiocronaca a due voci che allora era una grande innovazione.

Non era di primissimo pelo, Sanna. Negli anni precedenti aveva fatto la gavetta nelle piccole radio di Assemini, la sua città, ascoltato da pochi intimi.

Lui e Melis costituivano un'alternativa a Bruno Corda, colonna radiofonica di Radiolina.

Con Sintony durò sino al '99, quando il Cagliari di Ventura conquistò la salvezza.

Poi una parentesi con Radio Club nella stagione 2000-2001. Piccola radio, stessa passione.

A Radiolina Vittorio Sanna approdò nel 2006 e oggi a Bari soffia (sul microfono) le 600 radiocronache.

Appassionato, tifoso quanto basta (e talvolta anche di più), competente, parlantina veloce e vocabolario ricco, Sanna prova ad attingere tra i ricordi più vivi.

"Di partite ne ricordo tante e tra quelle più emozionanti c'è di sicuro quel Cagliari-Napoli del 27 gennaio 2008 quando Conti segnò un attimo prima il fischio finale regalando la vittoria ai rossoblù", racconta.

Poi ci furono le partite di coppa Uefa, il ritorno in A con Ventura, la vittoria a Torino con la Juve nel gennaio 2009 quando Allegri sedeva sulla panchina rossoblù e iniziava la sua ascesa. Finì 3-2 con reti di Biondini, Jeda e Matri. I rossoblù non vincevano in casa della Juve da 40 anni.

La storia del Vittorio Sanna radiocronista è piena di aneddoti. Molti riguardano i disagi con i trasporti.

Una volta per colpa di un ritardo aereo arrivò a Palermo al 29' del primo tempo. "Il Cagliari perdeva uno a zero, poi vincemmo".

Il momento più drammatico fu quando dovette raccontare l'incidente a Grassadonia durante Udinese-Cagliari il 30 novembre del '98. Il difensore del Cagliari cade a terra privo di sensi dopo aver ricevuto un colpo fortuito alla nuca da Locatelli. Il portiere del Cagliari Scarpi si accorge della gravità dell'infortunio e si avventa sul compagno praticandogli la respirazione bocca a bocca.

"Sembrava morto, avevo paura di dire qualsiasi cosa ma soprattutto di far arrivare nelle case dei sardi, e soprattutto in quelle dei familiari del calciatori, informazioni distorte".

Dopo due minuti e tre massaggi cardiaci da parte del medico dell'Udinese, il difensore aprì gli occhi. "Fu una liberazione".

"Ciò che mi inorgoglisce di più è che attraverso la mia voce i sardi sparsi nel mondo possono seguire il Cagliari mantenendo un legame con un'isola che amano e nella quale vorrebbero tornare. Per loro", racconta, "il Cagliari è più di una squadra di calcio: è la loro terra".

Dagli emigrati, Sanna riceve tanti messaggi. "Una volta a Torino un anziano mi mise una sciarpa rossoblù al collo e mi disse: visto che io non posso portarla in Sardegna portala tu per me. Per questo sento di avere una grande responsabilità".

Auguri per le prossime 600 radiocronache.
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