Il sassarese Paolo Poddighe è dal 21 giugno scorso il nuovo presidente del Cip Sardegna. Pluridecorato dirigente con una grandissima esperienza, proviene dal tiro con l'arco (ha fondato gli Arcieri Torres) e succede alla guida del movimento paralimpico regionale a Emanuela Comella.

Ha assunto l'incarico senza rinunciare al ruolo di vice presidente vicario della Fitarco e di responsabile dell’attività giovanile di tutte le squadre nazionali.

Come è entrato nell'orbita dello sprot paralimpico?

"Nel 2011 ho presieduto il comitato organizzatore del Campionato Europeo Para Archery a Sassari e in quell’occasione ho conosciuto Luca Pancalli. La Fitarco è stata una delle prime sei federazioni che ha integrato l’attività paralimpica".

Che situazione ha trovato nel Cip?

"Disordinata e confusa. Con tante persone competenti e di buona volontà che svolgono attività sportiva a tutti i livelli nelle federazioni. Ma mancava una figura che li coordinasse. E una situazione contabile disordinata soprattutto nel rapporto con le istituzioni, con cui il Cip ha a che fare di continuo: dall’Unità spinale, all’Inail, alle associazioni di volontariato, alla parte delle invalidità civili, la regione, i comuni etc. Questo era il panorama con tanto da costruire, senza neanche un briciolo di materiale pubblicitario. E la fase di cambiamento del Cip in ente pubblico era già cominciata".

Come è riuscito a venirne a capo?

"Ho cercato di rimettere in gioco tutti, ognuno per la sua competenza, cercando di costruire ciò che effettivamente serviva a un movimento sportivo che aveva solo da perdere con queste beghe dirigenziali".

I risultati?

"In un mese sono riuscito a ricostruire i rapporti, specie con la Regione. Ho fatto recuperare le risorse in sospeso per attività già svolta. Abbiamo dato corso alla liquidazione dei debiti verso quelle persone che avevano svolto attività nel 2013 – 2014 e abbiamo impostato la programmazione dell’attività del secondo semstre 2015 e del 2016, fino al rinnovo del prossimo consiglio".

I programmi principali?

"È importante dar corso alle giornate paralimpiche che ci consentiranno di consolidare il rapporto con il territorio. Ci stiamo muovendo su una serie di protocolli d’intesa con le associazioni di volontariato e con gli istituti sportivi. E poi in questo momento era importante chiudere la partita con un convegno che servisse a far capire a tutti quale è la nuova natura giuridica del Cip".

E nel 2016 cosa succederà?

"Stiamo cercando di programmare l’organizzazione di una serie di convegni conoscitivi. La giunta CIP è nata con un presupposto: allargare la presenza e le competenze su tutto il territorio regionale. Stiamo redigendo un progetto con la Fondazione Banco di Sardegna sulla disabilità nelle scuole, con la partecipazione dell’Inail e delle federazioni. Ci piacerebbe organizzare in tutte le province dei corsi di formazione su come il mondo della scuola si può rapportare con l’attività sportiva per disabili".

Giovedì alle 10 all'Hotel Holiday Inn di Cagliari, Poddighe illustrerà i programmi del Cip Sardegna alla presenza del presidente nazionale Lucca Pancalli.
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