Non solo cambusa e giochi di vele, a bordo di Bet1128. Sul suo Class 40, il navigatore oceanico Gaetano Mura ha caricato anche una stampante 3D, per costruire a bordo alcuni strumenti utili alla navigazione in caso di danno o semplice necessità.

Un esperimento - messo in pratica sulla rotta Palermo Cagliari - nato dall'incontro con il team siciliano di LiscaBianca, all'interno di un progetto che coinvolge nel restauro di una barca tradizionale i ragazzi dell'Istituto Penale per i Minorenni "ex-Malaspina", infortunati segnalati da Inail, ex tossicodipendenti della Comunità di Recupero Sant'Onofrio di Trabia, giovani migranti rifugiati. Il risultato, una piccola elica in plastica per un idrogeneratore, fabbricata durante la navigazione con un buon livello di definizione.

La collaborazione , battezzata Trans Island Project, proseguirà come ponte tra Sardegna e Sicilia, in cui la sperimentazione tecnologica va a braccetto con la responsabilità sociale.
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