Il discorso è astratto e il terreno scivoloso: ma, detto brutalmente, la Dinamo 2016 appena varata dalla “troika” Sardara-Sacchetti-Pasquini, appare più forte di quella che ha appena vinto Scudetto più Coppa e Supercoppa. Così come quella che ha appena vinto il “triplete” era sembrata fin da subito più forte della precedente se non altro in termini di fisicità, atletismo e resistenza.

Non a caso è stata la squadra arrivata in salute al gran finale, e non è soltanto una questione di testa: devi avere benzina nel motore. Un quintetto con Haynes, Logan, Eyenga, Petway e Varnado lascia in panchina Stipcevic e Alexander più un ottimo quartetto di italiani formato da D’Ercole, Devecchi, Formenti e Sacchetti.

Sì, sarà solo una sensazione che ha bisogno dell’insindacabile riscontro del parquet, ma la Dinamo è cresciuta ancora.

Questo non significa che otterrà risultati ancora più belli di un anno fa, anche se la presenza di Meo

Sacchetti in panchina è più di una garanzia, doppia (bel gioco e risultati, figli uno dell’altro).

Ma Sassari può provarci, anche in Euroleague, a caccia del Top 16, essere cioè una delle sedici squadre più forti d’Europa.

Sì, chiamatela pure EuroDinamo.

Nando Mura
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