Una battuta e qualche sorriso quando si incontrano. Poi ognuno per conto proprio. Zdenek padre seduto da solo a fumarsi una sigaretta in una panca ai bordi del terreno di gioco a seguire da lontano il riscaldamento dei suoi. E il figlio Karel in campo e negli spogliatoi con i suoi ragazzi per le ultime raccomandazioni prima della partita amichevole. Cagliari contro Selargius, formazione di serie D, è finita come doveva finire: 5-1 per i rossoblù. Ma l'attenzione è stata rivolta tanto al campo quanto alle panchine, nella sfida tutta in famiglia. Prima di accomodarsi, strette di mano e abbracci anche per non scontentare i fotografi. Una sfida tra i due inedita: i precedenti sono soltanto sui campi da tennis e in qualche partitina davanti al computer. Karel ama dire che la spunta sempre il padre. Ma solo perché lui, il figlio, lo lascia vincere. Ma oggi era calcio, quello vero. Amichevole ok, ma non un gioco: tutti e due, concentratissimi, l'hanno presa sul serio, per trarre dal campo le indicazioni che servono per domenica prossima. Il Cagliari, per esempio, deve giocare all'Olimpico contro la Roma. Allenatori quasi uguali per una questione genetica, e schemi identici: il figlio, fan del padre, usa solo il 4-3-3. Lo ha sempre fatto a Malta l'anno scorso e nelle esperienze italiane in C. Diverso però il modo di stare in panchina: Zdenek, che schiera una formazione senza big con Conti, Cossu, Sau, Ekdal, Avelar e Balzano a riposo, si siede a un lato della panchina. E sta zitto tutto il tempo. Karel sta in piedi, vicino alla linea dell'out.

E ogni tanto chiama i suoi: "Diego, Riccardo" urla. Zdenek invece è muto, anche quando Murru, su cross di Migoni, tocca di mano e il Selargius passa in vantaggio su rigore di Atzori. Karel, per rispetto, non sorride nemmeno. Zeman senior, gambe accavallate, per la verità non si scompone nemmeno un attimo quando Joao Pedro pareggia al 26', quando Benedetti raddoppia al 31' e quando ancora Joao Pedro fa il terzo gol. Immobile, giusto un impercettibile movimento del piede, anche per il gol del 4-1 di Caio Rangel e anche per la bella rete, con conclusione a giro, di Capello. Dopo il 5-1 alla fine Zeman senior dice con affetto: "No, non volevo giocare come mio figlio. Con me non ce la può fare".
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