Con un giro di affari che ha abbondantemente superato il miliardo di euro la massima divisione inglese di calcio consolida il suo status di mecca del mercato. Nessuno al mondo spende quanto i club della Premier league: grazie alle sontuose entrate dalla cessione dei diritti tv, agli stadi di proprietà e al merchandising che garantisce entrate milionarie, dal Chelsea fino al piccolo Crystal Palace è una sarabanda di acquisti da sette cifre in su. Così se è persino da record il mercato del Manchester United, che in tre mesi ha speso più di 250 milioni mettendo a segno l'acquisto più caro (Angel Di Maria, pagato al Real Madrid oltre 70 milioni), e stabilendo il saldo passivo più grande di sempre (180 milioni) in un'unica sessione, anche una squadra di provincia come l'Hull City ha investito quest'estate circa 45 milioni, con un saldo passivo di oltre 22.

Nel suo complesso, l'estate della Premier ha movimentato circa 100 milioni in più rispetto all'anno scorso, a dispetto dell'austerity che si respira nel Continente. Tendenze fotografate dai numeri. La Premier può spendere più del totale di Liga, Serie A e Ligue.1 assieme: in Spagna, il secondo campionato per investimenti, sono stati spesi circa 500 milioni, in Serie A poco più di 300. Oltremanica non solo le big hanno montagne di liquidità da spendere in singoli giocatori (44 milioni dell'Arsenal per Alexis Sanchez, 40 miloni del Chelsea per Diego Costa, 38 milioni del Manchester City per Eliaquim Mangala, 35 milioni l'Everton per Romelu Lukaku, 30 milioni del Liverpool per Adam Lallana), ma anche le piccole. Nell'ultima giornata di mercato l'Hull ha acquistato quattro nuovi giocatori, tra i quali Abel Hernandez dal Palermo per 12 milioni (ma anche Hatem Ben Arfa, Gaston Ramirez e Mo Diame), mentre il Crystal Palace ha investito 10 milioni in James McArthur, ex Wigan.
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