Quattro anni fa Mura era arrivato primo alla traversata dell'oceano Atlantico dalla Francia alle Guadalupe. E ora il velista cagliaritano cerca di bissare l'impresa cercando di migliorare il suo record. "L'obiettivo è vincere - ha spiegato prima di lasciare la banchina - ma anche portare in alto il vessillo della Sardegna. Cercheremo di portare da diciannove a diciassette i giorni di traversata". Una sfida che Mura sintetizza con tre parole: passione, identità, tecnologia. A salutarlo, questa mattina al porto di Cagliari, c'erano tante persone: amici, conoscenti, appassionati. Il primario di Urologia all'ospedale Brotzu Mauro Frongia gli ha donato una maglietta che ricorda il primo intervento con i robot nella struttura di via Peretti. Poi un altro regalo: un libro su un'altra epica traversata. Prima di salpare una preghiera alla Madonna di Bonaria con don Ottavio Utzeri. Ed infine il saluto con la scaletta lasciata in banchina. Un avvicinamento lento a Saint Malò: la partenza della grande gara è fissata per il prossimo 2 novembre. Questa volta Mura non avrà bisogno di passare per le qualificazioni: la vittoria di quattro anni fa è un lasciapassare più che sufficiente. A Saint Malò, in vista della gara, Mura sarà aiutato da uno staff di quindici persone. Poi la grande avventura nell'Oceano.
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