Solo Toro nella sfida con il Livorno: è 3-1 nel segno di Ciro Immobile, che con la tripletta di oggi lancia un messaggio al ct Prandelli e sale in testa alla classifica cannonieri con 16 gol (uno in più di Tevez), in una stagione da incorniciare per lui, che spera di concluderla andando in Brasile per i Mondiali. Intanto è Re per una notte, al punto che ha voluto portarsi a casa il pallone di una notte magica per lui. Dopo quattro sconfitte consecutive, spesso seguite da polemiche nei confronti degli arbitraggi, i granata ritrovano la vittoria e confermano il loro buon impianto di gioco che ha in Ciro Immobile ed Alessio Cerci le espressioni più significative. Contro un Livorno ben disposto da Mimmo Di Carlo ma oggettivamente inferiore agli avversari, il Torino ha dato vita a una grande partita. Cominciata peraltro nel silenzio di una curva Maratona completamente vuota per i primi dieci minuti. I tifosi granata l'hanno disertata per protestare contro gli ultimi arbitraggi subìti dal Torino. Una protesta silenziosa, ma che ha lasciato il segno più di qualsiasi slogan. La partita si è aperta con le formazioni previste: da un lato Ventura è tornato a schierare la coppia Cerci-Immobile fin dal primo minuto (nell'ultima di campionato con il Napoli li aveva tenuti in panchina); dall'altro Mimmo Di Carlo ha mandato in campo un 3-5-2 con Piccini esterno al posto di Mbaye, e la coppia Belfodil e Paulinho in avanti. Fin dai primi minuti è stato il Torino a 'farè la partita. Per almeno 40 minuti i granata hanno dominato, coprendo con autorità ogni spazio del campo. Il gol è arrivato al 25' grazie ad uno splendido colpo di testa di Immobile, che ha deviato in rete una punizione dalla tre quarti battuta da Bovo. Ma in almeno altre tre occasioni i granata hanno sfiorato il raddoppio. Clamorosa la palla gol sprecata al 43' da Cerci, che ha calciato sul portiere da pochi passi. Stessa cosa al 9' st. Ventura lo ha sostituito (al 27'st con Meggiorini). L'attaccante se l'è presa e ha lasciato il campo senza salutare. Ventura lo vuole 'caricatissimò per martedì prossimo a Roma. Nella ripresa il Livorno ha provato a cambiare marcia, se non altro sul piano dell'aggressività. Ma è stato ancora Torino, solo Torino. Oltre a quella di Immobile, ottime le prestazioni di Darmian (sia in fase di impostazione che in fase difensiva) e di El Kaddouri. Al giovane marocchino, chiamato dai tifosi "il sultano", va gran parte del merito sul secondo gol di Immobile: al 15' è stato lui a smarcare il compagno in area con un bel pallonetto a scavalcare la difesa. Immobile in questo caso è stato fortunato: nel colpire "sporco" la palla ha trovato l'angolo giusto. Tutto suo invece, al 22', il merito del 3/o gol: gran destro da fuori a incrociare, per una partita (e una stagione) da incorniciare. Le statistiche dicono che sia il 3.000/o gol in campionato nella storia del Toro. I granata sale a 39 punti e aspetta ora di affrontare la trasferta di martedì a Roma, forte della standing ovation riservata dai tifosi a Ciro Immobile, e degli applausi a Giampiero Ventura. A Torino non è così facile. Per i toscani il gol della bandiera arriva a partita finita: al 44' Siligardi approfitta di una respinta corta di Padelli e mette dentro dal limite.

Torino (3-5-2): Padelli 6; Bovo 7, Glik 6.5, Moretti 6.5; Maksimovic 6, El Kaddouri 6, Vives 6.5 (36'st Gazzi sv), Kurtic 6, Darmian 6.5; Cerci 6.5 (28'st Meggiorini sv), Immobile 8 (31'st Tachtsidis sv). In panchina: Berni, Rodriguez, Barreto, Gazzi, Vesovic, Gomis. Allenatore: Ventura 7.

LIVORNO (3-5-2): Bardi 7; Ceccherini 6, Emerson sv (30'pt Rinaudo 5.5), Castellini 5; Piccini 5.5, Duncan 6, Biagianti 5 (25'st Benassi 5), Greco 5.5 (21'st Siligardi 6.5), Mesbah 5.5; Belfodil 5.5, Paulinho 5. In panchina: Valentini, Gemiti, Bartolini, Aldegani, Coda, Mosquera, Anania, Borja. Allenatore: Di Carlo 5.

ARBITRO: Russo di Nola 6.

RETI: 25'pt Immobile; 15' e 25'st Immobile, 44'st Siligardi.

NOTE: serata fredda, terreno in buone condizioni, spettatori 25.000. Ammoniti: Mesbah. Angoli: 12-6 per il Torino. Recupero: 3'; 4'.
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