Installazioni sonore interattive, mapping video e musica dal vivo saranno gli elementi che andranno a caratterizzare questa edizione del Capodanno cagliaritano. Piazza Yenne, Bastione Santa Croce, il quartiere Marina e per la prima volta Piazza Palazzo appena restituita alla città senza auto, ospiteranno coreografie, dj set, installazioni video e audio, sonorità rock, tribali e swing.

Tra gli ospiti che si esibiranno gli inglesi KMA in una prima nazionale e i francesi Les Tambours du Bronx. Oltre le 4 piazze scelte, è stato immaginato un progetto articolato su più giorni in alcuni spazi della Municipalità di Pirri, grazie alla collaborazione con la Municipalità e il Conservatorio di Cagliari. Ecco il programma.

PIAZZA PALAZZO - Una installazione video e audio, disegnata e coreografata per trasformare gli spettatori in veri e propri performer. Il progetto è ideato dal duo inglese KMA (Kit Monkman e Tom Wexler) e trasformerà Piazza Palazzo in un palcoscenico interattivo il 31 dicembre e pomeriggio del 1 gennaio. Gli spettatori potranno esplorare ed interagire con l’ambiente come preferiscono immergendosi nella musica del compositore Peter Broderick.

L’installazione è stata commissionata da SCAN insieme al British Council e verrà presentata a Cagliari in prima nazionale.

QUARTIERE MARINA - Concept e Coreografia: Cristina Rizzo; Performance: Annamaria Ajmone, Cristina Rizzo, Simone Bertuzzi. Bolero Rapsodia è un percorso coreografico che si sviluppa dal famoso Bolero di Ravel.

Cos’è effettivamente un Bolero? È come un’isola deserta. Un luogo dove ricominciare, un tracciato sonoro dentro cui trovare delle brecce, un’erotica del corpo tesa a rompere il quadro della compostezza. Scritto nel 1928, quando Ravel soffriva dei primi sintomi del FTD (frontotemporal dementia), il Bolero è un esercizio da comportamento compulsivo. L’intero pezzo è costruito su una singola melodia, divisa in due frasi, che si ripete nove volte.

Bolero Rapsodia sul piano musicale si articola intorno alla ricerca di sonorità border-crossing all’interno di ritmiche da ballo pensate come una corsa archeologica a partire dalla partitura di Ravel mentre il corpo è articolato nella dimensione di apertura totale. Il tentativo è quello di attivare un luogo di co-abitazione, un luogo utopico della scena dove figura corporea e sfondo perdono i propri limiti. Spostare il paradigma dal dominio alla disposizione. E’ mai possibile la definitiva rinuncia a tutte le proprie abitudini mentali?

L’energia coinvolgente evocata dal Bolero si propagherà in una dance hall border-crossing aperta a tutti, una corsa archeologica tra ritmi tropical e suadenti melodie che accompagneranno il capodanno di Cagliari.

PIAZZA YENNE - Musicisti di grande prestigio internazionale provenienti dalle periferie di Nevers in Francia, con i loro bidoni metallici suonati alla maniera dei tamburi africani. Un fenomeno artistico senza paragoni, capace di mescolare una tradizione di provenienza tribale, africana, con l’immagine dura, estrema della civiltà industriale. Uno spettacolo sonico e visivo mozzafiato, di grande impatto e coinvolgimento emotivo.

Originari del quartiere ferroviario di Varennes-Vauzelles, nei pressi di Nevers, soprannominato il Bronx a causa delle sue vie ad angolo retto e della sua gigantesca officina, i Tamburi del Bronx si sono formati nel 1987 in occasione del festival “Da Nevers all’alba”.

Quello che all’inizio non doveva essere altro che un delirio per un solo concerto, si trasformò rapidamente in un’autentica istituzione. I media si impadronirono del fenomeno, da quel momento apparvero ovunque, nacquero i Tamburi del Bronx.

L’idea del bidone la prendono dai Tamburi del Burundi (senza la tradizione africana ma con, in più, la rabbia metropolitana), dei quali hanno mantenuto la passione per picchiare forte. Ragazzi di strada con la faccia da galera, occhiali neri, muniti di manici di piccone, sono una ventina a tambureggiare su degli enormi bidoni metallici. Giunto dalla parte più remota della contemporaneità, il loro “rock ferroviario” è una poesia industriale sul fondo dei barili di petrolio, in rime assordanti; un compromesso tra una marcia militare, una carica di rinoceronti, una sfilata di rulli compressori o bulldozers.

A completare il forte impatto scenico e sonoro dei tamburi metallici e dell’energia fisica che li percuote, una magnifica architettura di luci che “suona” in perfetta sintonia con l’esibizione.

In più di 20 anni di carriera, il collettivo artistico dei Tambours Du Bronx ha utilizzato circa 100 musicisti diversi nelle sue formazioni live, ha effettuato oltre 1000 concerti in tutto il mondo e nei contesti più diversi, consumando 15.000 bidoni/tamburo, ha pubblicato sette album e un dvd live.

BASTIONE SANTA CROCE - Il progetto prevede la realizzazione di un evento a tema swing per il Capodanno 2015 che si sviluppa al Bastione Santa Croce ricreando ambientazione e fascino dell'era del proibizionismo mood anni '20-'30- '40. Il programma musicale prevede l’apertura alle ore 22.30 con DJ set elettro-swing, seguito a partire dalle 23.15 dal concerto della Swing Band che accompagnerà il pubblico sino alle 00.45, per poi chiudersi ancora con DJ set sino alle 02.00

La proiezione investe la parete di uno dei palazzi in prossimità del Bastione e prevede la realizzazione di animazioni video pensate per il countdown precedente la mezzanotte e lo spettacolo swing successivo.

Nella terrazza, inoltre, sarà presente una quinta scenica con set fotografico in stile epoca di riferimento. La distribuzione di gadget a tema e il social swing della Black Star Club garantiranno il coinvolgimento attivo dei partecipanti.

PIRRI - Tre gli appuntamenti a firma del Conservatorio Giovanni Pierluigi da Palestrina di Cagliari:

- sabato 20 dicembre: gruppo jazz - Casa Campidanese Saddi-Grippo

- domenica 28 dicembre: coro di voci bianche - Chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo

- martedì 6 gennaio: quartetto d'archi o piccola orchestra alla Vetreria
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