Tra arbusti voraci e olivastri contorti, sull’Ortobene c’è la prigione di Ilde Zedda, la bionda che tutti considerano un’istranza, una straniera. “L’ultimo fiore dell’anima”, appena edito da Frassinelli, è il nuovo romanzo di Anna Melis - medico e musicoterapeuta cagliaritana che vive a Bologna - che dal 17 ottobre verrà presentato all’interno del festival letterario diffuso Éntula a Guspini, Sarule e Banari.

Dopo il successo dell’opera prima (“Da qui a cent’anni”, finalista al premio Calvino 2011), Anna Melis ritorna in libreria con un ritratto di una Sardegna dura e ostile, quella dell’entroterra dove vive Ilde Zedda. Il primo appuntamento con la rassegna curata dall’associazione culturale Lìberos è per venerdì 17 ottobre a Guspini, nel complesso Case a Corte (via Caprera) dove l’autrice dialogherà con Lucia Cossu a partire dalle 18.30. Sabato 18 Anna Melis sarà ancora con Lucia Cossu a Sarule, nella Biblioteca comunale alle 17 mentre domenica 19 sarà Banari ad ospitare la storia di Ilde Zedda (biblioteca comunale, ore 18, con Lalla Careddu.

Ma chi è Ilde Zedda? Capelli biondi e pelle delicata, la donna non viene riconosciuta dai compaesani. La trattano tutti con diffidenza punitiva, anche per colpa dell’epilessia. Ogni sua crisi è accolta come il segnale di una possessione demoniaca. Ilde è prigioniera di un marito violento, ed è innamorata di un bandito fuggiasco. Sarà questa attrazione arrischiata a far nascere in lei un sotterraneo desiderio di emancipazione, che fiorirà nella semplice voglia di libertà e nella consapevolezza del proprio diritto al sogno e alla limpidezza. Attraverso una scrittura densa di immagini insolite e efficaci, funzionali alla narrazione e alla immedesimazione del lettore in un’atmosfera lontana dal tempo, Anna Melis racconta la mortificazione della donna, l’isolamento della creatura diversa, il terrore della malattia.
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