Cori di ogni età, piccoli e grande ensemble, pianisti, violinisti o percussionisti, ma anche ballerini di tango o body percussionists, performer, gruppi improvvisati o bande. Dall'alba a notte fonda musica, canzoni, sperimentazioni in teatri e chiese ma anche in scuole, piazze, giardini, parchi, o sul lungomare. Perché il coro non è un'appendice della architettura sacra, anche se a volte la predilige perché bellissima e accogliente, ma un'onda capace di attraversare spazi e persone. Un caos apparente che, con sconcertante dinamismo, vuole stravolgere e ribaltare l'idea composta e rigida legata al coro. Nelle parole di Stefania Pineider, direttrice artistica di Studium Canticum, ideatrice e tessitrice dell'intenso programma di Spettacolo Aperto, festival di musiche per coro: "un enorme sforzo collettivo, in cui ognuno si è prodigato a dar voce ed organizzazione a questa manifestazione inaudita, in tempi di ristrettezze, per rendere evidente che il coro non è legato al passato. Anzi, grazie alla sua natura camaleontica, canta cose di oggi, sacre, profane, spiritose, gravi, pensierose, divertenti: cose comprensibili, perché parlano di noi."

A partire dunque dall'idea che il coro sia un mezzo potente e altamente flessibile per fare incontrare le persone con la musica, Spettacolo Aperto si apre giovedì 29 maggio e prosegue quasi tutti i giorni, con anche più incontri quotidiani, fino al 14 giugno. Laboratori per ogni età e livello e concerti di ogni genere tra polifonia classica, canzoni per bambini, composizioni moderne, canto popolare sardo, friulano, latinobalcanico, canti amazzonici, armonizzazioni di grandi cantautori quali De Andrè, proposte originali e imperdibili.

È il caso del grande giocoliere della parola narrata, musicata o inventata, che dir si voglia, Roberto Piumini con la sua opera, commissionata dal Maggio Musicale Fiorentino, Paolofischio che dietro le correva in programma all' Auditorium del Conservatorio venerdì 30 maggio. Una storia commentata da dieci canzoni, scritte da Andrea Basevi, ognuna con un suo stile, con l'obiettivo di coinvolgere il pubblico dei giovanissimi a prender parte allo spettacolo. Il giorno dopo, Roberto Piumini e il suo mondo poetico e narrativo incontreranno i bambini delle scuole per far soddisfare le curiosità sul velocissimo corridore Paolofischio che, per conto di un tal paese, corre dietro alla vita per carpirne i segreti.

Momento saliente del festival, all'alba di lunedì 2 giugno, la Sunrise Mass del compositore norvegese Ola Gjeilo, diretta da Gary Graden, pluripremiato con il suo St. Jacob's di Stoccolma e tra i più accreditati direttori della coralità mondiale. La celebre e suggestiva Messa sarà eseguita proprio al sorgere del sole, davanti al mare, a Marina Piccola, introdotta dal suono archetipico delle pietre di Pinuccio Sciola, perfetto avvio per questo viaggio metafisico tra la terra e il cielo eseguito dal coro Studium Canticum e l'Orchestra Ensemble Palestrina (nei 6 euro del biglietto, inclusi cappuccino caldo e cornetto di cortesia). In serata, la Sunrise Mass sarà riproposta, nella Chiesa di San Sebastiano, al centro di un programma musicale di ispirazione contemporanea che si apre con due quartetti per archi di Steve Dobrogosz (Processional e Ragtime) e si chiude con l'Adagio di Samuel Barber nella versione per orchestra e coro.

Dall'Argentina, Gustavo Maldino, direttore di alcuni tra i più rinomati cori professionali in Argentina e grande esperto di musica etnica del Sudamerica, condurrà il laboratorio di tre giorni (dal 4 al 6 giugno) per coristi Argentina my amor con esito scenico finale sabato 7 giugno. Dai suoni della foresta amazzonica, canti che scandiscono la vita degli aborigeni Kraó, ad un piccolo compendio di storia musicale argentina: canti d'amore, tango, milonga. Maldino ricostruisce, con la sua energia contagiosa, le note, i colori e le emozioni del mondo musicale sudamericano.

E ancora storie da cantare, in Viaggio tra le sponde dell'Adriatico, il 10 giugno nel giardino di Palazzo Siotto, tra candele e cuscini, suoni antichi e moderni amalgamati grazie alla grande raffinatezza esecutiva delle interpreti del Latinobalcanica ensemble. Dalla ricerca sul campo, un repertorio di origine popolare: temi albanesi, bulgari, abruzzesi, siciliani riletti anche attraverso sonorità contemporanee dal soprano Sonila Kaceli, il mezzosoprano Elisa Bonazzi e il contralto e flauto Angela Troilo.

Numerosi gli spazi dedicati ai giovani: a cura di Stefania Pineider, un pomeriggio canterino per i bambini sul prato dei Giardini Pubblici (il 3 giugno) e il successivo concerto del coro di voci bianche con le narrazioni di Elio Turno Arthemalle; le grandi voci dei bambini più piccoli, dai 3 ai 7 anni, nel concerto del 6 giugno; il laboratorio di sperimentazione sonora con la body percussion per ragazzi dai 15 anni, a cura di Stefano Baroni e una full immersion nel linguaggio della body percussion per i cori scolastici delle scuole superiori della città, che si esibiranno l'8 giugno all'Anfiteatro del Parco del Colle di San Michele spaziando dal canone medievale allo spiritual, ai Queen.

Le potenzialità 'corali' della musica aleatoria saranno il tema degli incontri dell'11 giugno con Pier Paolo Scattolin, mentre le canzoni più belle di De Andrè rivivranno in una insolita versione per coro e pianoforte a quattro mani, il giorno dopo; i canti della tradizione di montagna e della Sardegna, faranno da protagoniste nel laboratorio del 13, con i direttori dei cori Vôs de Mont (Tricesimo) e Bachis Sulis (Aritzo) fino al "match" sonoro tra il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna il giorno successivo.

Gran finale, sabato 14 giugno, con Cagliari in Coro. 21 formazioni, provenienti da tutta la Sardegna, con oltre 350 cantori, per unire la città in un unico canto. Cori di ogni genere, stile ed età si esibiranno lungo l'arco della giornata nei luoghi della vita quotidiana. Un reticolo di suono in movimento, in spazi chiusi ma soprattutto aperti, in luoghi di transito e sosta, per offrire a chi passa, a chi cammina, a chi si ferma, un pezzetto di musica vocale.

Alle 21, appuntamento conclusivo alla gradinata di Bonaria dove tutti i cori, accompagnati dalla banda, regaleranno alla città una esplosione sonora finale: da Haendel, a Non potho reposare.

Il programma completo è consultabile all'indirizzo: studiumcanticum.it/spettacolo-aperto.
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