Una "colonna sonora" che agli autori proprio non è piaciuta. Al punto che hanno preso carta e penna e scritto al presidente Trump: "Mr. President, la smetta di usare le nostre canzoni".

Il soggetto in questione è la band degli Aerosmith, e la missiva è stata inviata dal frontman del gruppo, Steven Tyler, e diffusa dal magazine "Variety" dopo il raduno che Trump ha tenuto ieri al Civic Center di Charleston, in West Virginia.

L'ingresso del presidente nell'arena è infatti stato accompagnato dalle note di "Livin' on the Edge", hit che gli Aerosmith hanno inciso nel 1993. Una scelta che il gruppo non ha apprezzato, e tantomeno i fan, che hanno sommerso di proteste le pagine social della band.

La reazione è dunque arrivata tramite una lettera indirizzata dalla band a Trump e redatta dagli avvocati.

"Il signor Trump non è stato autorizzato dai nostri clienti all'utilizzo della loro musica, compresa 'Livin' on the Edge'", afferma Dina LaPolt, legale della band, riferendosi in maniera esplicita al brano scritto da Tyler, Joe Perry e Mark Hudson.

"Come abbiamo chiarito in numerose occasioni - ha aggiunto - il signor Trump sta creando la falsa impressione secondo cui gli Aerosmith abbiano autorizzato all'uso della loro musica e che addirittura sostengano la presidenza del signor Trump".

"Il signor Trump - conclude la missiva - non ha dunque alcun diritto per usare nome, immagine e voce del nostro cliente senza un'espressa autorizzazione scritta".

Già nel 2015 gli Aerosmith erano stati costretti a scrivere a Trump, all'epoca impegnato in campagna elettorale, per chiedere che un'altra canzone, in questo caso "Dream On", non venisse utilizzata come colonna sonora di comizi e raduni. La storia si ripete.

(Unioneonline/v.l.)
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