"Io sono uno che i bilanci li fa spesso e, mai come stavolta, è proprio il caso di dire quanto sono stato fortunato. Sono arrivato a questo traguardo in salute e facendo il lavoro che ho sempre sognato. Non amo festeggiare i compleanni, ma pensandoci un regalo lo vorrei: che Maria non smetta mai di volermi così bene".

Sono le parole di Maurizio Costanzo in un'intervista esclusiva rilasciata al settimanale "Chi" in occasione del suo 80esimo compleanno.

E sui sessantadue anni di carriera commenta: "Dicono che sono un uomo severo, ma in realtà lo sono stato più con me stesso. Credo di aver fatto bene, ma se devo riconoscere un fallimento è quando facevo l'impresario del Teatro Parioli di Roma: potevo farlo meglio. Mentre da giornalista non mi pento di nulla, ho solo un rammarico: non aver mai intervistato un Papa".

Poi, un pensiero alla famiglia: "Non so se sono stato un buon padre, dovrebbero dirlo loro, ma i miei tre figli sono tutti persone per bene e forse il merito è anche mio. I miei nipoti? Adoro il nostro rito della pizza: ogni 20 giorni vengo nel mio ufficio e mangiamo tutti insieme: adoro ascoltarli. E poi c'è Maria, la persona più importante della mia vita, con la quale festeggio i 23 anni di matrimonio proprio il giorno del mio compleanno. Come facciamo ad andare così d'accordo? Uno dei segreti è dormire separati, che non vuol dire libertinaggio come pensano erroneamente in molti!".

E concludendo una piccola confessione: "Non mi spaventa invecchiare, è solo uno stato d'animo. C'è solo una cosa che mi manca: la vita di prima (prima dell'attentato di via Fauro nel 1993, ndr) quando non dovevo vivere sotto scorta ed ero un uomo libero".

(Unioneonline/v.l.)
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