Rivelazione choc da Edoardo Raspelli. La notizia, riportata dal settimanale Cronaca Vera, è relativa ad un fatto di terribile violenza accaduto oltre quarant'anni fa.

"Era estate – ha spiegato - vacanze in un collegio con altri ragazzi a Chiavari. Quasi un castello in cui ogni studente aveva una stanza. Io ero nella mia. Un pomeriggio mi assalirono in sei mentre io stavo riposando sul letto nella mia camera. In quattro mi bloccarono, gli altri mi tirarono giù i pantaloni. Mi violentarono".

Un episodio che fu un vero trauma, al punto che il giovane Edoardo, allora 14enne, decide di nascondere l'accaduto.

Non ne parla con nessuno: né con il padre Giuseppe "fascista convinto, al punto da continuare a indossare la camicia nera per le strade di Milano anche dopo il 25 aprile", né con la madre Carla, "una donna moderna, assai sportiva: gareggiava in bicicletta prima della guerra e primeggiava nella scherma".

Due anni dopo, nel 1966, Raspelli è al cinema con mamma Carla per assistere alla proiezione del film "Le amicizie particolari", storia di due maschi adolescenti prima amici, e poi uniti dall'amore. Edoardo scoppia a piangere, e la mamma commenta: "Piuttosto che tu fossi come loro, preferirei che fossi morto".

"Io non ero come loro – dice Raspelli - ma quelle parole le trovai ugualmente terribili. E forse per questo preferii dimenticare tutto".

Oggi, a 69 anni, Raspelli ha sentito il bisogno di raccontare tutto "perché sento il peso della vita che corre: muore gente che conosci, un bimbo a cui facevi da padrino, un amico caro. E il file, chissà perché, torna leggibile".

(Unioneonline/v.l.)
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