Solo pochi giorni fa ha danzato sul palco all'Arena di Verona per il "Roberto Bolle and Friends": Angelo Greco, 23enne di Nuoro, ballerino della compagnia del San Francisco Ballet di cui è "principal dancer".

E non fa mistero delle sue alte aspirazioni: "Vorrei raggiungere la classe e la bravura di Rudolf Nureyev e Michail Barysnikov". E ce la mette tutta, con tenacia, serietà, passione.

Angelo ha vissuto in Sardegna solo pochi mesi dopo la nascita, poi la famiglia si è trasferita a Concordia Sulla Secchia, nel Modenese, ed è lì che, quasi per gioco, ha scoperto il mondo della danza.

Diplomato all'Accademia scaligera, é entrato subito al Teatro la Scala di Milano, uno dei più prestigiosi al mondo.

Angelo Greco sul palco (foto Alexandre Reneff-Olson)
Angelo Greco sul palco (foto Alexandre Reneff-Olson)
Angelo Greco sul palco (foto Alexandre Reneff-Olson)

Com'è nata la passione per la danza?

"In realtà giocavo a calcio, come quasi tutti i ragazzini. Poi ho chiesto di essere portato a 'fare le acrobazie a cavallo', intendevo la ginnastica artistica ma non conoscevo bene i termini. Ho cominciato con la scuola di danza moderna e classica e il colpo di fortuna è stato trovare il giusto insegnante".

Chi sono i suoi miti?

"Nureyev e Barysnikov sopra tutti, sono loro che mi hanno fatto innamorare della danza. Il primo aveva una personalità fortissima, ha fatto la storia di questo mondo e in pochissimi riescono a riprodurre i passi che ha creato. Il secondo aveva tecnica, carisma. Insomma due inimitabili".

Primo ballerino del San Francisco Ballet: come ha fatto?

"Vivo negli Stati Uniti da due anni, e anche se sono giovane ho una carriera importante alle spalle, grazie alle opportunità che mi ha dato la compagnia del Teatro alla Scala di Milano. Poi ho sentito che volevo cambiare, volevo fare un'esperienza nuova, anche se lì avevo un contratto a vita. Naturalmente contro tutto e tutti, per primi i miei genitori, che comunque non mi hanno ostacolato".

La sua giornata-tipo?

"A San Francisco mi sveglio intorno alle otto, arrivo in teatro per le 9 e mi dedico allo stretching, importantissimo. Poi ci sono la classe, gli allenamenti e le prove per i balletti. Se c'è uno spettacolo, torno in teatro la sera dopo un breve riposo pomeridiano, per il riscaldamento, e poi vado in scena. Cena leggera e subito a riposare per ricominciare il mattino successivo".

Un passo di danza di Angelo Greco (foto Karolina Kuras)
Un passo di danza di Angelo Greco (foto Karolina Kuras)
Un passo di danza di Angelo Greco (foto Karolina Kuras)

Quanto è importante l'alimentazione?

"Molto: io mangio un po' di tutto. Una dieta sana e varia è la chiave della buona salute e della forma fisica. Ovviamente se mi devo allenare mi limito a cibi leggeri, oppure pranzo nel tardo pomeriggio".

Spesso ci sono polemiche per l'eccessiva magrezza delle ballerine...

"Nell'ambito della danza io ho conosciuto pochissime persone con problemi di anoressia. È una malattia trasversale, che non è necessariamente legata a questo settore. Il rifiuto del cibo può colpire chiunque, non i ballerini in particolare".

Chi volesse seguire le sue orme cosa dovrebbe fare?

"Per mia fortuna ho avuto il cosiddetto 'insegnante perfetto' per me, che mi seguiva ogni giorno e mi spronava a dare il meglio. Ma dietro certi risultati ci sono ore di preparazione e ore di prove e studio. Io ho imparato a non mettermi una maschera, che è poi quella che nasconde il talento, a non avere paura del giudizio e a non arrendermi. Nel mio mondo c'erano la scuola, la danza, lo studio in sala. L'insegnante giusto ti spinge al massimo. Sa cosa si dice?".

Cosa?

"Che la sbarra è la medicina del ballerino. E non c'è niente di più vero".

Angelo Greco (foto Erik Tomasson)
Angelo Greco (foto Erik Tomasson)
Angelo Greco (foto Erik Tomasson)

In Sardegna ci sarebbe la possibilità di studiare?

"Conosco poco la realtà sarda, terra meravigliosa a cui sono molto legato, ma non so se ci siano scuole buone. In ogni caso chi vuole fare trova la strada, sempre".

Cosa pensa dei talent show che scoprono appunto "talenti?

"Che la danza non nasce lì, non è nelle tv. In certe trasmissioni sono sicuramente passati ragazzi e ragazze che avrebbero potuto fare i professionisti, ma da lì c'è ancora da affrontare la gavetta, il lavoro e tanta passione".

Come vede il suo futuro?

"Ancora non lo so, voglio ballare il più possibile e migliorarmi sempre. C'è una frase che mi rappresenta: un passo alla volta. Per ora torno negli Stati Uniti, sarà un anno molto intenso, abbiamo diversi balletti e tournée, e la stagione si apre in anticipo rispetto al solito. Mi cimenterò anche per la prima volta come coreografo nel programma educativo della Junior Company del San Francisco Ballet. Spero comunque di tornare spesso in Italia, per me è sempre un onore danzare nel mio Paese".

Altri eventi con Roberto Bolle?

"Spero di sì, è un ballerino eccellente, intelligentissimo. Siamo molto diversi, lui è alto, ha un fisico eccezionale ed è anche grazie a lui che la danza ha avuto in questi anni un pubblico più ampio. Per il 'Roberto Bolle and Friends' chiama ballerini da tutto il mondo, io ho avuto il piacere di essere tra questi e sono molto onorato".

Quali consigli darebbe a un aspirante ballerino?

"I ragazzi non devono fermarsi alle cose superficiali e al successo 'facile'. Vuoi essere un ballerino? Impegnati duramente. Vuoi essere felice? Sii felice veramente. Prima di essere un ballerino devi essere una persona, devi dimostrare di avere qualcosa in più, cerca di tirare fuori l'artista che è in te. Io quando ballo voglio trasmettere emozioni, come mi hanno insegnato: 'voglio implodere, non esplodere'. E impegnati, studia, non mollare mai".

Sabrina Schiesaro

(Unioneonline)
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