L'antichissimo gelato sardo al gusto di limone, "sa carapigna", di un giovane maestro di Tuili, protagonista in prima serata su Rai Uno.

Sebastiano Pranteddu, 32 anni, ha partecipato come personaggio misterioso a una puntata del fortunato programma "I soliti ignoti" condotto da Amadeus. Il concorrente doveva indovinare, come prevede la formula del programma, il mestiere di sette personaggi misteriosi. Uno di questi era proprio Pranteddu. Ed il concorrente ci ha visto giusto. Ha risposto determinato: "Fa sa carapigna".

Un'importante vetrina nazionale per far conoscere la carapigna e l'attività del giovane tuilese, che ha scommesso su questa attività artigianale ereditata dal padre e diventata per lui la sua vera professione.

Pranteddu con la sua carapigna
Pranteddu con la sua carapigna
Pranteddu con la sua carapigna

Una laurea triennale in scienze chimiche alle spalle, ma confezionare il gelato con acqua, zucchero e limone "non solo è il mio lavoro - tiene a specificare - ma è anche il mio progetto e il mio futuro".

Il carapignaio di Tuili ha confessato: "Sono stato contattato telefonicamente per partecipare al programma e non potevo assolutamente dire di no. Ho accettato subito. E' stata una grande occasione per l'aspetto del mio lavoro che preferisco, ovvero promuovere e valorizzare sa carapigna. Far conoscere il primo vero gelato dei sardi, che oggi ci racconta ancora di più la sua storia quasi dimenticata".

Pranteddu ha aggiunto: "Ho ricevuto tanti complimenti dopo la messa in onda del programma, che mi hanno dato una grande carica. E' stata anche una grande vetrina per la mia attività in crescita".

Il giovane fa parte della famiglia degli storici carapigneris di Aritzo, che sono emigrati a Tuili nel 1953. Nel paese della Barbagia un secolo fa si confezionava la carapigna col giacchio raccolto nelle nevriere del Gennargentu.

"Ma attenzione", ci tiene a precisare Pranteddu, "molti pensano che il ghiaccio sia un ingrediente. Invece no. Il ghiaccio ed il sale servono per la refrigerazione. Il sale, aggiunto al ghiaccio, consente un abbassamento del punto di fusione. Così raggiungiamo temperature più basse che congelano prima la limonata nella sorbettiera, con acqua, zucchero e limone".

© Riproduzione riservata