Al Festival di Cannes è il giorno di Matteo Garrone, secondo italiano in lizza.

Il regista, che torna sulla Croisette per la terza volta, presenta nella rassegna ufficiale 'Dogman', pellicola ispirata ad un brutale fatto di cronaca nera, il delitto del Canaro della Magliana risalente alla Roma anni Ottanta.

Il racconto di Garrone si distacca tuttavia dal reale, per disegnare una storia di frustrazione e vendetta.

Protagonista è il timido Marcello (Marcello Fonte), "dogman" ovvero parrucchiere per cani, che si fa trascinare in un vortice di sudditanza, amicizia, criminalità e atroce vendetta dal suo amico Simoncino, ex pugile con la passione della cocaina e che controlla la zona con la violenza.

"Ho iniziato a lavorare alla sceneggiatura dodici anni fa: nel corso del tempo l’ho ripresa in mano tante volte, fino a chiarire dentro di me come affrontare una materia così cupa e violenta, e il personaggio che volevo raccontare: un uomo che, nel tentativo di riscattarsi dopo una vita di umiliazioni, si illude di aver liberato non solo se stesso, ma anche il proprio quartiere e forse persino il mondo. Che invece rimane sempre uguale, e quasi indifferente", spiega il regista.

Per Garrone si tratta di un ritorno alla celebre kermesse cinematografica che arriva dopo i trionfi con “Gomorra” e "Reality".

Il film uscirà domani al cinema.

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(Unioneonline/v.l.)

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