"Quel manifesto non s'ha da affiggere". Certo, le parole sono diverse ma il concetto è proprio quello: il cartellone che promuove lo spettacolo teatrale di Andrea Ibba Monni per Ferai Teatro "Io sono bestemmia" non può essere affisso, almeno in alcune parti della città.

"Nei giorni scorsi", racconta Ibba Monni, "ho prenotato tre affissioni per due settimane pagando in anticipo 260 euro, il costo delle stesse affissioni più extra che mi dava la possibilità di scegliere i punti in cui piazzarlo".

Quei manifesti sarebbero dovuti comparire ieri in via Curie, in via Bacaredda e in via Cadello. Ma nessuno li ha visti. "Sono tornato negli uffici e mi hanno spiegato che non potevano essere affissi nei pressi di scuole elementari e chiese. Quindi, mi hanno proposto di lasciare quello di via Cadello ma di spostare gli altri due. La ragione? L'ho chiesta ma non me l'hanno saputa dare, mi è stato solo detto che la decisione è stata presa insieme all'ufficio Tributi".

Nel pomeriggio, un nuovo contatto: ok a via Curie ma ancora no a via Bacaredda. A quel punto, la rinuncia. I cagliaritani non vedranno nelle strade cittadine i manifesti di "Io sono bestemmia".

Sulla vicenda è intervenuto anche il Comune che affida all’ufficio stampa una risposta: "Non c'è nessuna censura perché la legge e i codici vietano la censura, ma le stesse leggi e gli stessi codici vietano di offendere le convinzioni morali, civili e religiose. È stato semplicemente chiesto di posizionare uno dei tre manifesti in uno spazio diverso e non davanti a scuole e chiese. Lo spazio indicato come alternativa, tra l'altro, garantisce lo stesso impatto pubblicitario e gli stessi parametri di visibilità".
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