Vive Cagliari in queste ore l'incanto de "Il lago dei cigni". Magia che non passa quando cala il sipario del Teatro Lirico, perché questo Balletto di Stato della Georgia ha reso reale ogni sogno mortale di perfezione. Il quale altro non è che la grazia che unisce la passione e la tecnica straordinaria degli addolorati cigni sul palco alla musica di Peter Ilich Tchajkovskij, eseguita dall'Orchestra del teatro Lirico, diretta da David Mukaria, che a fine spettacolo mette una mano sul cuore e ringrazia tutti con commozione.

E il pubblico a fatica lascia quelle poltrone nelle quali è stato cigno bianco e cigno nero, ma anche fiato di dolore e corda di violino che sale quando Odette confessa il suo amore al principe Siegfried, mentre una cornice di alberi azzurri li rinchiude sotto una grande luna.

Lasciano senza fiato alla prima, Nino Samadashvili e Frank van Tongeren, bellissimi neoclassici come li immaginò Tchajkovskij quando nel 1875 scriveva il suo primo balletto e lasciava decadere il romanticismo di quell'800 che in Russia fu elegante come non mai.

Maestra di quei tempi è oggi Nina Ananiashvili, direttrice artistica del Balletto di Stato della Georgia, cigno, lei, conosciuto in tutto il mondo, che con la coreografia di Aleksej Fedeeev, Lev Ivanov e di Marius Petipa, ha regalato a Cagliari due ore e quarantacinque minuti di fiaba che si ripeteranno fino al 20 dicembre. Quella stessa fiaba che forse il compositore sognava per lui, cigno bianco tormentato da una maledizione senza fine. "Tuttavia - fa dire a Odette di sua penna sullo spartito musicale - mi attanaglia un brutto presentimento: che amerò voi, e solo voi, in tutta la mia vita...". Peter Ilich Tchajkovskij si è lasciato morire con un sorso d'acqua infetta nel suo sogno d'amore. Nino Samadashvili e Frank van Tongeren, rispettivamente Odette e principe Siegfried, si abbracciano per sempre regalando al pubblico di Cagliari un finale indimenticabile, così come ieri hanno fatto Nutsa Chekurashvili e Yonen Takano e oggi Ekaterine Surmava e Philip Fedulov.

"Nel mentre la tempesta si affievola e un tenue chiaro di luna fa capolino tra le nuvole sparse". Si chiude così Il Lago dei cigni, e si chiude il sipario del teatro lirico della prima dell'ultimo spettacolo di Lirica e Balletto 2017: con la bellezza ai massimi livelli, spezzata all'improvviso per lasciare un vuoto incolmabile. Come amava Tchajkovskij.

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