"Harvey Weinstein è stato anche il mio mostro".

Un'altra star punta il dito contro il superproduttore cinematografico Usa finito sotto accusa per le ripetute molestie sessuali a diverse attrici di Hollywood.

Si tratta di Salma Hayek, che ha rivelato al New York Times che il manager in più occasioni l'avrebbe

perseguitata per ottenere da lei prestazioni a luci rosse.

Addirittura, sarebbe arrivato a minacciarla di morte, per convincerla a farsi filmare in scene di sesso, rendersi disponibile a prestazioni orali o a fare la doccia assieme a lui.

"Mi sono nascosta dalla responsabilità di parlare con la scusa che numerose donne avevano già fatto luce sul mio mostro" e perché "non pensavo di fare la differenza", ha spiegato Salma.

Ora, però, la decisione di rompere il silenzio.

"Stiamo finalmente diventando consapevoli di un vizio che è stato socialmente accettato e ha insultato e umuliato milioni di ragazze come me", continua la Hayek, "e sono ispirata da chi ha avuto il coraggio di parlare, soprattutto in una società che ha eletto un presidente che è stato accusato di molestie sessuali". "Da anni sentiamo dire dire che un uomo potente può fare ciò che vuole alle donne. Beh, non più", conclude l'attrice.

(Unioneonline/l.f.)
© Riproduzione riservata