E lucevan le stelle sul palco del Comunale di Sassari con la coppia formata dal soprano Donata D'Annunzio Lombardi e dal tenore Luciano Ganci che hanno tratteggiato con bel timbro e ricchezza di voce gli intensi e sfortunati amanti Tosca e Cavaradossi.

E lucevan le stelle in buca, dove la direzione del francese Guillame Tourniaire ha saputo rendere al meglio il pathos e la modernità musicale del capolavoro di Giacomo Puccini, ben assecondato dall'orchestra dell'ente Marialisa De Carolis.

La chiusura della stagione organizzata dall'ente sassarese ha soddisfatto appieno il pubblico, che ha fatto registrare il tutto esaurito anche in questa terza opera del cartellone, probabilmente la migliore, anche se Il barbiere di Siviglia e soprattutto la Turandot sono andate ben oltre la piena sufficienza. Merito anche del resto del cast, con un Elio Fabbian apprezzabile nel ruolo di Scarpia, cui avrebbe però dovuto aggiungere qualche sfumatura insinuante per rendere al meglio il personaggio. Applausi pure per Bruno Praticò (Sagrestano), Paolo Battaglia (Angelotti), Cristiano Olivieri Soletta), Fabrizio Mangatia (Un carceriere), Nicola Fenu (Sciarrone) e per la giovanissima Giulia Delogu, che ha interpretato il Pastorello all'inizio del terzo atto. Quasi un'ovazione alla fine del primo atto per il coro dell'Ente Concerti istruito da Antonio Costa e affiancato dalle voci bianche della corale Canepa preparate da Salvatore Rizzu. Solida la regia di Giulio Ciabatti, che aiutato dai costumi di Filippo Guggia e dal disegno luci di Tony Grandi ha ricreato la Roma delle chiese e dei palazzi nobiliari di inizio Ottocento.
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