Una tournée nell'Isola per "Senza Fiato. Una risata vi seppellirà. A me la fibrosi cistica. (Forse)" - monologo satirico scritto e interpretato da Pierpaolo Baingiu, e con la mise en scène del Teatro del Segno e la regia di Stefano Ledda.

Uno spettacolo – in programma sabato 4 e domenica 5 novembre, rispettivamente a Siniscola (alle 22, a La Colmena) e a Dorgali (alle 18.30, Centro culturale di via Veneto) - che offre un viaggio nell'universo, sconosciuto ai più, della fibrosi cistica – malattia genetica ereditaria, caratterizzata da alterazioni del gene CFTR (Cystic Fibrosis Transmembrane Regulator) – tra sintomi e cure, stralci di normalità e amore per la vita.

Sotto i riflettori insieme al nuorese Pierpaolo Baingiu, che ha scelto di narrare in prima persona la propria storia, dando così voce al dramma silenzioso dei malati e delle loro famiglie in una quotidiana lotta per la sopravvivenza, il sassofonista Luciano Sezzi, che disegna la colonna sonora.

Ad impreziosire la narrazione alcuni inserti poetici a cura di Stefano Ledda.

Il monologo, "pensato per dare visibilità, far conoscere e sensibilizzare l'opinione pubblica nei confronti di una malattia grave e incurabile, ma in prospettiva futura guaribile", è una sorta di diario, tra ricordi familiari e frammenti d'infanzia e adolescenza, la perdita dell'innocenza e la progressiva consapevolezza della malattia, l'amore e le complicanze inattese, i rischi e l'ansia per un trapianto, i surreali incontri in ospedale.

L'umorismo è il segreto che stempera il dramma: la vita tragicomica di un malato di fibrosi cistica non è in fondo troppo diversa da quella dei suoi coetanei, e le relazioni familiari, le apprensioni materne e le questioni sentimentali, gli impegni di studio e lavoro, sono fondamentalmente gli stessi.

La differenza è in un'invalidità a tratti invisibile, e che si manifesta in un'eccessiva magrezza e in quella condizione di essere "quasi senza respiro": gli sguardi di riprovazione e sospetto al parcheggio, quando un uomo giovane e apparentemente sano, semmai un po' emaciato, scende da un'automobile con tanto di contrassegno occupando un posto riservato, costituiscono uno dei capitoli più esilaranti di questo coinvolgente ed emozionante viaggio "dentro" la fibrosi cistica.

(Redazione Online/v.l.)
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