"Quello che penso è che un uomo non debba essere condannato da un sistema di giustizieri" e che, anzi, sia opportuno "attendere un processo, prima di condannare qualcuno".

A parlare è il regista americano Oliver Stone, una voce spesso fuori dal coro così come fuori dal coro si è rivelata ora la sua difesa nei confronti di Harvey Weinstein, il produttore di Hollywood al centro del ciclone dopo le accuse di molestie arrivate da parte di decine di celebrità, tra cui Cara Delevigne, Asia Argento e Angelina Jolie.

Il commento di Stone arriva dalla città sudcoreana di Busan, dove il cineasta si trova in qualità di presidente della giuria di un festival cinematografico. "Per me è stato un rivale - ha detto ancora - e non abbiamo mai avuto tanti contatti, ma non deve essere un momento facile per lui".

Questo mentre continua a montare lo scandalo che ha travolto Weinstein, con la lista di donne che puntano il dito contro di lui che si allarga e con qualche altro personaggio di Hollywood che ora ammette di essere stato a conoscenza dei fatti. Come Jane Fonda, che ha riferito di aver saputo delle molestie un anno fa.

Parlando al programma "HardTalk" della Bbc, l'attrice statunitense ha precisato di non aver mai ricevuto avance da Weinstein, ma ammette di non essere stata abbastanza "coraggiosa" da rivelare ciò che sapeva.

"Perché non hanno parlato prima? Perché lui è potente - ha detto l'attrice - e perché la maggior parte delle donne molestate era giovanissima. Ragazze di 20 anni vulnerabili e piene di paura".

Oltre alle già citate Asia Argento, Angelina Jolie, Cara Delevigne, le accuse sono arrivate anche da Gwyneth Paltrow, Mira Sorvino, Ashley Judd e Léa Seydoux.

ASIA ARGENTO - La stessa Asia Argento è tornata a parlare della vicenda, pubblicando su Instagram una foto che la ritrae con il dito medio alzato. "Questo dito medio è per quegli italiani - ripeto: italiani - scrive l'attrice - che accusano di essermi cercata la violenza subita da ragazza perché non sono scappata e perché non ho denunciato prima. È colpa di persone come voi se le donne hanno paura di raccontare la verità. Dal resto del mondo ricevo solo parole di solidarietà e conforto, nel mio Paese vengo chiamata troia. Vergognatevi, tutti. Siete dei mostri".

SOSPESO IL CAPO DEGLI AMAZON STUDIOS - Roy Prince, capo degli Amazon Studios, è stato sospeso in seguito alle accuse di molestie da parte di una produttrice e di aver ignorato la denuncia di un'attrice in merito a una aggressione sessuale subita da Harvey Weinstein.

Secondo l'Hollywood Reporter a denunciare il comportamento di Prince è stata Isa Hackett, produttrice di uno degli show targati Amazon. In precedenza anche l'attrice Rose McGowan aveva rivelato di aver raccontato a Prince le molestie subite da Weinstein ma che non erano stati presi provvedimenti.

(Redazione Online/m.c.)

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