Una bella lezione di vita quella offerta ieri sera da Bebe Vio a "Che tempo che fa", trasmissione di Fabio Fazio in onda su Rai1.

La giovane atleta paralimpica, nel corso di un'intervista che ha fatto segnare un picco di ascolti – sfiorati i 6 milioni con uno share del 22,7% - ha raccontato con la freschezza e la spontaneità che la contraddistinguono i momenti più bui della sua malattia, una meningite fulminante che l'ha colpita all’età di 11 anni: "Dopo l'amputazione delle braccia – ha raccontato Bebe - ho pensato al suicidio e lo dissi anche ai miei genitori. Mio padre, allora, decise di darmi corda dicendomi che se avessi voluto, mi avrebbe lanciata dalla finestra. Lì ho messo a fuoco quello che davvero avevo solo osato pensare, e ho capito che, invece, 'la vita è una figata'".

Il riferimento è anche alla sua nuova trasmissione, che da questo episodio e quest'ultima frase prende il titolo, che andrà in onda su RaiUno da domenica prossima alle 17.45. Storie di più o meno giovani che, nonostante tutto, ce l'hanno fatta, cogliendo gli aspetti positivi che la vita, in qualsiasi circostanza, è capace di offrire.

Bebe ha quindi parlato dei suoi trascorsi sportivi: "A 4 anni ho iniziato a fare ginnastica artistica, ma poi ho lasciato perché non si vinceva niente. Lo sport per me è divertimento". E rispetto ai suoi progetti professionali ha dichiarato di voler studiare Scienze della Comunicazione a Roma.

Grande momento di commozione quando la regia ha riproposto le immagini dei successi di Rio 2016 accostando il suo urlo a quello di Marco Tardelli ai Mondiali 1982. Un'emozione subito stemperata da ironia e risate: "Essere disabile in realtà è molto comodo – ha scherzato Bebe -: ho il cinema gratis, il parcheggio riservato e ogni volta che ho un braccio nuovo lo mostro come fosse un orologio. Mi piacerebbe avere il movimento della mano della regina Elisabetta: quasi quasi lo chiedo per il prossimo braccio...".

(Redazione Online/v.l.)
© Riproduzione riservata