Sta per uscire sui grandi schermi russi una pellicola che farà discutere a livello internazionale: dietro un titolo essenziale come "Crimea" si nasconde un'operazione propagandistica di matrice russa, che riscriverebbe le vicende del marzo 2014, quando la penisola crimeana è stata riannessa alla grande Russia, a 60 anni esatti dalla decisione di Nikita Kruscev di cederla all'Ucraina.

Una ferita ancora aperta per parte della popolazione ucraina, che infatti ha immediatamente protestato tramite la propria ambasciata di Minsk contro la diffusione dei trailer in Bielorussia, unico altro paese oltre la Russia in cui il film verrà proiettato.

Troppe le inesattezze storiche nella ricostruzione della guerra, secondo la controparte ucraina, e troppa apologia pro-Russia da parte del regista Alexei Pimanov nel riscrivere i drammatici fatti avvenuti in Crimea, nonostante le sanzioni e il mancato riconoscimento dell'annessione da parte della comunità internazionale.

E il film potrà contribuire anche alla campagna patriottica preparatoria delle prossime elezioni presidenziali russe, che potrebbero regalare a Vladimir Putin un nuovo mandato e che si terranno il prossimo 18 marzo 2018, guarda caso in coincidenza con il quarto anniversario del conflitto in Crimea.

(Redazione Online/b.m.)
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