Una chitarra folk e un eterno viaggio che entra nelle canzoni e ne diventa la prima essenza, la ragione per cui nascere e prendere il volo. Stu Larsen è un cantautore dalle dita sensibili e dai pensieri larghi, senza confini, come gli orizzonti su cui ha visto calare il sole in ogni parte del mondo. O quasi. Perché Larsen, australiano di nascita ma cosmopolita per vocazione, ha eletto la musica a sguardo sul mondo, ad avventura. Ora il suo vagare lo ha portato in Sardegna, per tre date (Cagliari, Porto Ferro e Marina di Torregrande). Tre luoghi nuovi di cui innamorarsi e, magari, trasformare in nuove melodie.

Sono trascorsi tre anni dall'ultimo disco, "Vagabond". Com'è nato questo nuovo "Resolute"?

"A volte ho bisogno di tempo per scrivere canzoni. Ho cominciato a registrare piccole idee sul mio telefonino, piccole annotazioni sparse durante gli ultimi anni. Fino all'anno scorso, quando sono andato da solo in alcuni posti isolati dal mondo, dove ho spento il cellulare evitando di connettermi a Internet e passare del tempo suonando la mia chitarra. Ci ho messo più del previsto, ma sono molto contento di quello che ne è venuto fuori".

Il musicista australiano è in tour in Sardegna
Il musicista australiano è in tour in Sardegna
Il musicista australiano è in tour in Sardegna

La chitarra acustica ha un ruolo centrale nella sua musica e nella sua vita. Che rapporto ha con lo strumento?

"Amo le mie chitarre. Quando avevo 14 anni mia madre desiderava che imparassi a suonarla, ma all'epoca non ero così sicuro di volerlo. Ma più sono andato avanti e più mi sono innamorato dello strumento, suonarlo, cantarci sopra: così ora sono eternamente grato a mia madre per questo. Ed è così strano, a volte, ritrovarsi senza chitarra appresso..."

Le canzoni di "Resolute" sono profonde e ariose, emozionali e, appunto, risolute, determinate. Cosa l'ha ispirata?

"Questi nuovi brani provengono dai luoghi in cui sono stato e dalle persone che ho conosciuto. Amo viaggiare per il mondo e scoprire storie lungo il cammino".

Parliamo di un pezzo come "I Will Be Happy and Hopefully You Will Be too". È un po' il manifesto della sua musica?

"Sì, credo che quel brano possa essere considerato come una sorta di manifesto, perché ha in sé tutti gli elementi che desidero e la musica mi sta portando lentamente in quella direzione. Un altro pezzo che riflette il mio stile di vita come musicista è 'San Francisco'. Lì il ritornello dice: “Non saprò dove sto andando finché non ci andrò”. Cosa che spero di vivere sempre".

Perché riassumere queste canzoni col titolo "Resolute"?

"Quando ero un ragazzino, ero molto timido e risoluto. Ora sono meno timido, ma forse ancor più risoluto, deciso. È una parola che riassume questo periodo della mia vita, in cui ho imparato a conoscere più chi sono e cosa voglio. Credo anche sia un termine importante di questi tempi, dobbiamo essere tutti un po' più risoluti".

È la prima volta per lei in Sardegna. Che aspettative ha?

"Sì, è la prima volta che vedo quest'Isola. Tutti mi hanno detto che la Sardegna è uno dei posti più belli al mondo e che non potrò che stare bene una volta arrivato. Non vedo l'ora di passarci qualche giorno".

Avrà tre date per tre posti diversi. Avrà anche il tempo di girare un po'?

"Spero di poter vedere più posti possibili in questi giorni e sono sicuro che me ne innamorerò e vorrò tornarci ancora e ancora".

Cosa ci racconta di lei? Aveva un posto fisso in un supermarket e poi in una banca. Cosa l'ha spinta a mollare tutto?

"A essere onesti, penso che fosse una vita troppo ordinaria per me e che volessi seguire una sorta di 'missione'. Vivevo una buona situazione, un buon lavoro, ma ho cominciato a sentirmi un po' troppo comodo. La vita era troppo semplice, avevo ogni cosa volessi, ma continuavo a desiderare qualcos'altro. Amo questo tipo di vita, spostarmi di luogo in luogo, incontrare persone favolose e, spero, dare forza e ispirare la gente con la mia musica".

Ci parla della sua amicizia con Passenger (Mike Rosenberg)? Qual è la cosa più importante che le ha trasmesso e quella che, da musicista, lei ha dato a lui?

"Mi ha dato una carriera. Non so dove sarei ora se non fosse stato per Mike. Siamo diventati subito amici quando ci siamo incontrati nel 2010 e ognuno ha creduto fortemente nell'altro, come musicisti e come persone. Mike mi ha dato tanto negli ultimi 7 anni come artista, ma la cosa più grande è stata l'opportunità di costruirmi una carriera nella musica. Ma, parlando per me, più importante è stata la sua amicizia vera e incondizionata. Così, dobbiamo ringraziare anche lui se oggi posso visitare un'Isola magnifica come la Sardegna".

IL TOUR IN SARDEGNA DI STU LARSEN

Giovedì 29 Giugno 2017

Cagliari, EXMA

Sabato 1 Luglio 2017

Porto Ferro (SS), Il Baretto

Domenica 2 Luglio 2017

Marina di Torregrande (OR) Eolo

© Riproduzione riservata