Il ronzio di una mosca, il pulsare di ritmiche tribali, la voce metallica e irresistibilmente ipnotica di un predicatore che declama un salmo dell'Antico Testamento, la carne e lo spirito che si incontrano lungo la sinusoide di un suono puro: sono queste le cellule primordiali attorno a cui ruota "Inner Vox", di Max Casacci e Ninja dei Subsonica, in uscita venerdì e anticipato dal singolo “Totem”.

SUONI - Demonology HiFi, così i due sacerdoti del dancefloor hanno ribattezzato il progetto nato due anni fa da una serie di dj set e cresciuto sviluppando una meticolosa ricerca sonora nell'ambito della musica bass. "Nel nostro esperimento coi dj set ci siamo divertiti a lavorare coi suoni della bass, mescolandoli in modo caleidoscopico ad altri riferimenti sonori. La sfida era quella di riuscire ad unire sotto l'intensità del groove elementi eterogenei storicamente ed esteticamente, ma che in realtà poi in pista riuscivano a creare un coinvolgimento senza limiti o stacchi", racconta Max Casacci. "Proseguendo nel lavoro ci siamo resi conto che avremmo voluto utilizzare dei beat che ci convincevano molto, ma che supportavano soluzioni musicali che non ci piacevano, così abbiamo sentito la necessità di scrivere cose nostre, con una crescente ambizione verso un'idea di traccia e il coinvolgimento vocale di alcuni ospiti, e piano piano ci siamo resi conto che stavamo creando un album, con una narrazione e dei temi portanti".

IL POTERE DELLA DANZA - Partendo da un'estetica fatta di crocifissi led e inserti salmodianti su basi elettroniche, "Inner Vox" sviluppa il tema dell'esorcismo, del potere catartico e purificatore della danza. Nello spazio di undici tracce il disco, masterizzato dal guru londinese dell'elettronica Beau Thomas, esplora il mondo delle pulsazioni a bassa frequenza, sovrapponendo generi e beat, suoni afro (dal balafon, ai cori africani presi dall'audio dei documentari girati dal padre di Casacci) e inserti vocali di radio predicatori, dub poetry, footwork, dubstep, drum'n'bass e psichedelia. Il risultato è un lavoro in grado di reggere il confronto con produzioni internazionali, connotandosi quanto basta nell'ambito di un genere, da cui però si distingue per una ricca serie di dettagli, che ne determinano la sostanza.

OSPITI E CAMEI - Suona diverso da tutto questo primo progetto targato Demonology HiFi, che nella sua essenza si discosta anche dall'universo Subsonica - con cui, rassicurano Max e Ninja, nonostante la diaspora temporanea di tutti i membri, impegnati in progetti solisti o paralleli, va tutto benissimo -, tuffandosi "in un mare di suono puro", lontano dall'aspetto dispotico della canzone. I testi e le melodie ci sono nel disco, ma sono farina del sacco dei tanti ospiti di un progetto che conta le collaborazioni di amici di vecchia data come Bunna, i Niagara, Cosmo, protagonista di quella che potrebbe essere una delle hit trainanti del disco, "Fino al giorno in cui", Populous e la giovane cantautrice fiorentina Birthh. "Nomi lontani da sensazionalismi, ma rappresentanti della prima generazione di musicisti italiani nati per confrontarsi con un contesto davvero internazionale e di quella forma di irriverenza che il pop sembrava avere smarrito negli ultimi anni". Perché, alla fine, ad animare "Inner Vox" - che il duo ha già pensato come un dj set di due ore e col quale, nonostante il tour sia ancora da programmare, sarebbe felicissimo di passare per la Sardegna - altro non è che la libertà di abbandonarsi alla pulsione ritmica, lasciandosi trasportare verso lidi inattesi, dove la carne e lo spirito possano riunirsi purificati sotto l'egida del groove.

Cinzia Meroni
© Riproduzione riservata