Carlo Cottarelli è stato convocato domattina al Quirinale.

Questo è quanto emerge dopo che è finito in un nulla di fatto l'incarico che Sergio Mattarella ha affidato a Giuseppe Conte per la formazione del nuovo governo.

Il professore, dopo un'ora di colloquio con Mattarella, ha rimesso il mandato al presidente della Repubblica.

"Ho profuso il massimo sforzo - ha detto Conte alla stampa - il massimo impegno e lavorato in un clima di collaborazione con gli esponenti di M5S e Lega. Ringrazio il presidente della Repubblica, Luigi Di Maio e Matteo Salvini per aver indicato il mio nome per la formazione del governo del cambiamento".

L'accordo, lo ha detto anche Mattarella, è fallito per il nome di Paolo Savona, l'economista cagliaritano considerato troppo anti-euro, al Mef.

"Ho condiviso e accettato tutte le proposte tranne quella del ministro dell'Economia - ha detto Mattarella -. Ho chiesto un autorevole esponente politico della maggioranza, ho registrato con rammarico l'indisponibilità ad ogni altra soluzione".

La situazione "ha messo in allarme risparmiatori e investitori italiani e stranieri" portando a un'impennata dello spread che ha creato "rischi concreti per i risparmi dei nostri cittadini e le famiglie italiane".

"Quella dell'adesione all'euro - ha aggiunto - è una scelta di importanza fondamentale. Se se ne vuole discutere va fatto in modo approfondito. Ma in campagna elettorale non se n'è parlato".

LE REAZIONI - Le parole di Mattarella hanno aperto a uno scontro istituzionale senza precedenti.

"Se siamo davvero in uno Stato democratico, si torni al voto", le parole di Matteo Salvini da un comizio a Terni.

Luigi Di Maio su Facebook ha detto che "il no a Savona è incomprensibile": "Sono molto arrabbiato, la situazione non finisce qui", ha affermato per poi dire in una telefonata a Fabio Fazio che vuole l'impeachment per il presidente della Repubblica.

MELONI E L'IMPEACHMENT - Anche Giorgia Meloni apre all'ipotesi di impeachment in un duro post su Facebook: "Si dice che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella abbia messo il veto sulla nomina di Paolo Savona a ministro dell'Economia, se questa notizia fosse confermata avrebbe dell'incredibile. Perché la verità è che non esiste alcuna norma della Costituzione italiana che consente al presidente della Repubblica di rifiutarsi di nominare un ministro solamente perché non ne condivide le idee".

"E se questo veto fosse confermato sarebbe drammaticamente evidente che il presidente Mattarella è troppo influenzato dagli interessi delle nazioni straniere e dunque Fratelli d'Italia, nel caso in cui questo veto impedisca la formazione del nuovo Governo, chiederà al Parlamento italiano la messa in stato d'Accusa del presidente della Repubblica per alto tradimento a norma dell'articolo 90 della Costituzione perché di gente che fa gli interessi delle nazioni straniere e non degli italiani ne abbiamo vista fin troppa".

BERLUSCONI: "PRONTI AL VOTO" - "Prendiamo atto con rispetto delle decisioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e osserviamo con preoccupazione l'evolversi della situazione politica. Come sottolineato dal presidente Mattarella, in un momento come questo il primo dovere di tutti è difendere il risparmio degli italiani, salvaguardando le famiglie e le imprese del nostro Paese. Forza Italia attende le determinazioni del Capo dello Stato, ma ove necessario sarà pronta al voto". Lo dice in una nota il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi.

RENZI E IL PD: "INDEGNO ATTACCARE IL COLLE" - "Salvini non voleva governare: ha fatto promesse irrealizzabili, ha paura delle sue bugie, altro che Flat Tax e Fornero. E quindi ha usato l'alibi di un ministro per far saltare tutto: vecchio stile leghista. Ma minacciare Mattarella è indegno. Sulle istituzioni non si scherza". Così su Twitter l'ex premier Matteo Renzi.

"Dopo 80 giorni - la nota del Pd - i presunti e autoproclamatisi vincitori delle elezioni, invece di ammettere il loro fallimento, attaccano il presidente della Repubblica che ha semplicemente applicato la Costituzione. È evidente che si tratta di una infima scusa per evitare di assumersi le proprie responsabilità. Anzi sorge il sospetto che la loro vera intenzione fosse fin dall'inizio di non prendersi il compito di formare un governo. Aprono un conflitto istituzionale senza precedenti per nascondere le loro debolezze".

(Unioneonline/D)

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