Le prime indagini a Santa Vittoria di Serri, il santuario nuragico che Giovanni Lilliu considerava il più importante della Sardegna, furono condotte da Antonio Taramelli (Udine 1868 - Roma 1939).

Considerato uno dei padri dell'archeologia in Sardegna, scopritore di tanti siti d'età prenuragica e nuragica, sarà ricordato sabato 23, a partire dalle 15 e 30 e sino alle 19, nel villaggio protostorico che lo studioso scavò sin dal 1907. La sua figura non sarà celebrata solo in maniera istituzionale.

Tra gli ospiti della serata, inserita nelle Giornate europee del patrimonio a cui anche Serri aderisce insieme con altri 8 Comuni sardi, ci sarà la pronipote dell'archeologo: Ennery Taramelli.

Storica e critica d'arte, presenterà, con Massimo Casagrande (funzionario della Soprintendenza), la sua ricerca sull'opera del celebre avo.

Sarà anche letto un testo originale di Antonio Taramelli.

La serata sarà anche occasione, procedendo dalla memoria dell'iniziatore dell'ampio filone di ricerche e studi attorno al santuario, per riflettere sulle potenzialità del sito che è stato di recente teatro di campagne archeologiche. Le ricerche hanno proprio riguardato le discariche degli scavi "Taramelli".

Serri sarà ancora teatro delle iniziative legate alle Giornate europee del Patrimonio domenica, 24 settembre, quest'anno in coincidenza con la Giornata nazionale dei borghi autentici di Legambiente.

Sono previste visite guidate e laboratori didattici organizzati dalla Cooperativa Acropoli nuragica.
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