Dopo il caso delle due persone ricoverate in gravi condizioni a Sassari e Oristano perché colpite dal virus West Nile, cresce in tutta l'Isola la paura di contagio.

Dal dipartimento di prevenzione della Assl di Oristano sono già state inviate le comunicazioni ai comuni di Tramatza e Terralba, dove sono stati registrati i due casi, per far scattare immediatamente le misure per la prevenzione e il controllo, seppur il virus sia già noto nell'Oristanese: sette anni fa si erano registrati quattro decessi causati proprio dalla febbre del Nilo, mentre nel 2017 in soli tre mesi erano stati registrati ben quattro contagi.

Ma come si sviluppa la malattia?

La febbre del Nilo è una malattia provocata da un virus, da cui prende il nome, isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda nell'omonimo distretto.

Il virus viene trasmesso all'uomo e agli animali, generalmente equini ed uccelli, attraverso la puntura di zanzare. Altri mezzi d'infezione, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza. Non si trasmette invece da persona a persona tramite il contatto con soggetti infetti.

Il periodo di incubazione, dal momento della puntura della zanzara, varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.

È diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America.

DIAGNOSI - La maggior parte delle infezioni da West Nile virus decorre in modo del tutto inapparente, tuttavia le infezioni sintomatiche possono manifestarsi in forma simil-influenzale con febbre, cefalea, dolori muscolari e articolari, raramente accompagnati da rash cutaneo.

Nelle persone anziane, nei bambini molto piccoli e nelle persone con alterazioni del sistema immunologico, sono possibili manifestazioni più gravi. A causa dell'assoluta aspecificità dei sintomi clinici, la diagnosi viene effettuata esclusivamente attraverso test di laboratorio.

TERAPIA - Non esiste una terapia specifica. Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o possono protrarsi per qualche settimana. Nelle situazioni più gravi è invece necessario il ricovero in ospedale, dove i trattamenti somministrati comprendono fluidi intravenosi e respirazione assistita.

PREVENZIONE - I metodi di controllo dell'esposizione ai vettori comprendono sia misure di profilassi comportamentale, per la riduzione del rischio della puntura di insetti, che di verifica ambientale come il controllo della popolazione di zanzare, periodici interventi di disinfestazione, eliminazione, soprattutto in prossimità delle abitazioni, delle raccolte d'acqua, e applicazione di zanzariere e altri mezzi protettivi alle finestre delle abitazioni.

SORVEGLIANZA - Per intensificare le attività di sorveglianza e risposta il ministero della Salute ha emanato varie circolari. L'ultima è del 27 giugno 2018 e prevede specifici obiettivi adottati al fine di individuare il prima possibile la circolazione virale sul territorio regionale e nazionale. I programmi indicati riguardano la sorveglianza mirata di equidi, uccelli appartenenti a specie bersaglio e gli insetti vettori.

(Unioneonline/v.l.)
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