Rendere più omogenea l'offerta di servizi, aumentare l'adesione agli screening e attivare la rete oncologica. Su questi obiettivi si concentra l'impegno dei rappresentanti delle istituzioni locali, dei clinici e delle Associazioni dei pazienti di fronte alla sfida del cancro.

È quanto emerge dal progetto "La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere", promosso da Salute Donna onlus in collaborazione con altre 19 Associazioni pazienti, e nato per contribuire al miglioramento dell'assistenza e della cura dei pazienti oncologici e oncoematolgici, superando le disparità che ancora sussistono tra le Regioni italiane.

Punto di riferimento per il dibattito l'Accordo di Legislatura 2018-2023, un'agenda delle priorità sottoposta dai promotori del progetto all’attenzione di politici e istituzioni per aumentare l'efficacia della cura e della presa in carico dei pazienti oncologici e onco-ematologici.

"Crediamo convintamente nel ruolo delle associazioni di pazienti e familiari nelle scelte sanitarie. E infatti uno dei primi atti compiuti come assessore è stato quello di stringere un accordo con Slow Medicine, per un monitoraggio delle strutture ospedaliere e ambulatoriali della Sardegna", spiega l'assessore regionale alla Sanità Luigi Arru. "Dal 2016, poi, l'assessorato alla Sanità finanzia il progetto Tramas, Rete dei cittadini, rivolto ad associazioni di tutta la Sardegna. I partecipanti vengono formati e informati, così da poter dare il proprio contributo nelle scelte di programmazione sanitaria in maniera consapevole".

"La medicina moderna si sta specializzando sempre più e oggi quella di genere rappresenta certamente un importante traguardo della sanità moderna" osserva Luigi Ruggeri, Segretario della Commissione consiliare Salute e Politiche Sociali della Regione Sardegna. "Ben vengano iniziative come questa di oggi, che vedono il coinvolgimento di operatori, pazienti e Istituzioni. Dialogare e raccogliere il punto di vista dei pazienti è di importanza fondamentale per la crescita e il miglioramento qualitativo dell'offerta sanitaria".

PROGRAMMAZIONE - In Sardegna emerge il bisogno di atti di programmazione che favoriscano il lavoro in rete degli operatori, il confronto e lo scambio delle migliori prassi e la condivisione del lavoro tra equipe multidisciplinari.

"La Sardegna sta vivendo un grande fermento rispetto all'oncologia – è il parere di Francesca Bruder, Gruppo Melanoma e Patologie Rare, Oncologia medica ospedale oncologico Businco di Cagliari –. È del 30 gennaio 2018 la delibera che mette su carta la programmazione delle attività da portare avanti riguardo la costituzione della rete oncologica regionale. È stato individuato nel modello del Comprehensive Cancer care Network, quello da utilizzare e nel quale è prevista un'Autorità centrale per la gestione della Rete. Il modello prevede una presa in carico multidisciplinare e l'attuazione di PDTA relativi alle varie patologie oncologiche".

La creazione di una Rete oncologica regionale ha come obiettivo assicurare la presa in carico totale e sul territorio dei pazienti oncologici e onco-ematologici. Secondo la complessità del caso e il tipo di tumore il paziente verrà indirizzato ad uno dei centri di riferimento regionale mentre i trattamenti successivi dovrebbero essere seguiti a livello territoriale e, laddove possibile, secondo il principio della prossimità.

L'ACCORDO - L'Accordo di Legislatura 2018-2023 consiste in una piattaforma articolata in 15 punti che delineano ambiti e modalità operative per ottimizzare la presa in carico e garantire la massima efficacia della cura alla persona con malattia oncologica. Quattro le tematiche più stringenti del documento varato: disparità nella qualità dei servizi assistenziali tra le regioni, sostenibilità economica, prevenzione primaria delle malattie oncologiche, carenza di risorse umane.

"Riponiamo fiducia nell’Accordo di Legislatura 2018-2023 affinché si dia vita ad una presa in carico e cura corretta ed uniforme del paziente oncologico e onco-ematologico. Salute Donna onlus insieme alle altre 19 Associazioni pazienti si impegnano a lavorare in sinergia con le istituzioni per garantire un nuovo Piano oncologico basato sulla centralità del paziente e del suo percorso terapeutico, per dare effettiva attuazione alle Reti oncologiche ed Ematologiche regionali e al Registro tumori nazionale.– commenta Anna Maria Mancuso, Presidente Salute Donna Onlus – La nostra presenza oggi in Sardegna vuole significare che noi siamo a fianco dei clinici, delle istituzioni e dei pazienti affinché l’oncologia sarda possa sempre meglio garantire a tutti i pazienti l’assistenza e la qualità delle cure".
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