Blu di rabbia, verde d'invidia o rosso di vergogna: da tempo si sa che il viso è lo specchio dei nostri sentimenti, ma ora la variopinta tavolozza delle emozioni umane è stata decodificata in ogni singola sfumatura.

Il merito è di una ricerca dell'Ohio State University pubblicata su Pnas, prestigiosa rivista scientifica statunitense, secondo la quale si potrebbero interpretare i sentimenti altrui basandosi unicamente sulle quasi impercettibili variazioni del flusso sanguigno che irrora il viso. Soprattutto naso, sopracciglia, guance o mento.

Cambiamenti che alterano il colore del volto e rivelerebbero di conseguenza le emozioni provate.

Lo studio, quindi, avrebbe dimostrato scientificamente per la prima volta una correlazione tra il sistema nervoso centrale e la mimica facciale. Un nesso codificato in un apposito algoritmo che non fallirebbe nel 90% dei casi.

"Abbiamo identificato modelli di colorazione facciale che sono unici per ogni emozione che abbiamo studiato - ha confermato Aleix Martinez, neuroscienziato e professore di ingegneria elettrica e informatica presso la Ohio State University -, riteniamo che questi modelli di colore siano dovuti a sottili cambiamenti nel flusso sanguigno o nella composizione del sangue innescati dal sistema nervoso centrale. Non solo percepiamo questi cambiamenti nel colore del viso, ma li usiamo anche per identificare correttamente come si sentono gli altri, coscientemente o meno".

Secondo la ricerca, in particolare, il disgusto creerebbe un'area blu-gialla intorno alle labbra e una rosso-verde intorno a naso e fronte. Tempie e guance arrossate evidenzierebbero la felicità, mentre un accostamento simile, ma con po' più di rosso sulla fronte e meno blu sul mento, tradirebbe sorpresa.

(Unioneonline/v.l.)
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