Da Cagliari a Boston con un sogno: realizzare il primo smartwatch in grado di aiutare chi soffre di epilessia.

Matteo Lai, 36enne cagliaritano, può oggi brindare al coronamento di uno studio costato anni e fatica, ma che ha letteralmente stregato il MIT MediaLab - laboratorio del Massachusetts Institute of Technology di Boston – al punto da ottenere dalla Food and Drug Administration (l'ente Usa che regola i prodotti alimentari e farmaceutici) l'autorizzazione alla realizzazione di questo straordinario dispositivo.

L'oggetto in questione si chiama Embrace, rileva i parametri di chi lo indossa (come attività del sistema nervoso e temperatura corporea), elabora i dati grazie all'intelligenza artificiale e invia sullo smartphone di un soccorritore l'allarme se sta per verificarsi una crisi convulsiva.

Un'idea nata all'interno di "Empatica", società fondata nel 2011 da Matteo Lai con Maurizio Garbarino, Rosalind Picard e Simone Tognetti, e che si è fatta strada con una campagna di crowdfunding lanciata nel 2015.

La società oggi ha 45 dipendenti e sedi a Cambridge (negli Stati Uniti) e Milano.

"I dispositivi medici – spiega Matteo Lai – hanno di solito un grande problema: sono ingombranti e scomodi. Le persone, semplicemente, non vogliono indossarli". Embrace, al contrario, è uno smartwatch sottile, leggero e estremamente gradevole nell'estetica, che a prima vista somiglia molto a quei bracciali volti a monitorare l'attività fisica.

"Volevamo progettare il primo dispositivo medico al mondo usato come salvavita – ha raccontato -ma che avrebbe potuto vincere un premio per il design".

A convincere la Food and Drug Administration non è tuttavia stato il design, ma il grande successo dell'apparecchio ottenuto nei test sui malati: ad essere coinvolti 135 pazienti epilettici, monitorati 24 ore su 24 e per 272 giorni. Un periodo durante il quale lo smartwatch di Empatica è sempre stato capace di individuare le crisi, nel 100% dei casi.

Per Embrace parole di elogio anche da Orrin Devinsky, fra i maggiori esperti al mondo di Epilessia e direttore del Comprehensive Epilepsy Center della New York University: "L'approvazione di Embrace - ha affermato - rappresenta una pietra miliare nella cura dei pazienti epilettici. Il dispositivo permette di avvisare familiari e soccorritori, consentendo loro di intervenire durante o poco dopo la crisi".

Un intervento tempestivo, e che in molti casi può letteralmente salvare la vita ai pazienti colpiti.

Una buona notizia, dunque, che parla ancora una volta dell'eccellenza e della professionalità dell'Isola, e che arriva a pochi giorni dalla giornata mondiale dell'Epilessia, che anche in Sardegna, il 12 febbraio, porterà una serie di iniziative ed eventi volti a stimolare una sempre maggiore attenzione verso una patologia di cui poco si conosce, ma che colpisce in Italia circa l'1% della popolazione.

In particolare, in occasione della giornata ambulatori aperti a Sassari, Nuoro, Iglesias e Cagliari, con l'illuminazione – simbolica – del palazzo della Provincia di Sassari e del palazzo comunale di Cagliari. A Cagliari sabato 17 febbraio è inoltre previsto un convegno sui risvolti “sociali” della malattia, in programma nella mattinata all'ospedale Microcitemico.

(Unioneonline/v.l.)
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