Sta nel palmo di una mano il piccolo device portatile usato da un team di ricercatori britannici per mappare il genoma umano. Un'innovazione rivoluzionaria, che apre nuove strade nella lotta ad alcune tipologie di malattie, come ad esempio il cancro.

Il team ha ideato e sperimentato questo apparecchio, grande quanto un telefonino, per sequenziare e poi ri-assemblare un intero genoma umano, aprendo di fatto la strada all'uso della genetica nella medicina di routine. Lo studio relativo, pubblicato su "Nature Biotechnology", segna un passo avanti della ricerca impensabile solo nel 1990, l'anno di avvio del Progetto genoma umano. Allora servirono 13 anni, uno sforzo collaborativo mondiale e centinaia di milioni di dollari per arrivare al risultato garantito oggi da un apparecchio così piccolo.

Il gruppo di ricerca, che fa capo a Nicholas Loman dell'Università di Birmingham e a Matthew Loose dell'Università di Nottingham, ha utilizzato un "mappatore" portatile a nanopori per sequenziare e assemblare un genoma umano, producendo dati che hanno consentito di analizzare regioni del Dna precedentemente non trattabili, con un'elevata accuratezza, un'eccezionale rapidità e costi contenuti.

"Questo studio - spiega Loman alla Bbc - ci dà l'eccitante opportunità di iniziare a considerare la mappatura del Dna come uno strumento di ruotine, qualcosa che alcune persone potranno fare a casa". Analizzare il Dna mutato del cancro potrebbe ad esempio consentire di scegliere la terapia più adeguata, mentre indagare sul genoma dei batteri potrebbe permettere di rilevare prima fenomeni di resistenza agli antibiotici.

Loman e i suoi colleghi, tra l'altro, hanno usato il device per tracciare l'epidemia di Ebola in Africa Occidentale.

(Unioneonline/v.l.)
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