Dalla XII edizione del rapporto Meridiano Sanità, presentato oggi a Roma, arrivano buone notizie per l'Italia: il Paese si attesta in una posizione superiore alla media europea in quanto a stato di salute della popolazione, e questo soprattutto in termini di aspettativa di vita alla nascita - dove con una media di 82,8 anni siamo primi in Europa e secondi al mondo dopo il Giappone - e di tasso di mortalità.

Unica nota dolente, invece, i dati sui fattori di rischio per i più piccoli: in Italia, infatti, al di sotto dei 15 anni solo 8,3 bambini su 100 praticano attività fisica moderata (contro, ad esempio, i 20,9 della Spagna), e il 35% degli appartenenti a questa fascia d'età presenta una condizione di eccesso ponderale e obesità, dato che ad esempio in Svezia si attesta al 14,2%.

La Sardegna, nell'analisi regione per regione, si posiziona all'incirca a metà classifica, con un indice dello Stato di Salute della popolazione (4,9 in una scala da 1 a 10) che si avvicina al dato nazionale, e che colloca l'isola comunque davanti alle regioni del Sud Italia Lazio compreso.

La Sardegna con il 28,9% di decessi per malattie cardiovascolari è inoltre la Regione dove si muore di meno per questo tipo di patologie. Buoni anche i dati relativi alla diffusione del diabete e dell'obesità, entrambi inferiori alla media nazionale, quelli relativi alla prevenzione e quelli relativi alla copertura vaccinale, portata avanti in modo importante negli ultimi anni.

Collocazione in fondo alla classifica per l'Isola nella scala relativa al "Mantenimento dello stato di salute", indicatore della capacità del sistema sanitario di mantenere il posizionamento attuale in futuro. A incidere sui dati sardi, che collocano la Regione in quartultima posizione davanti solo a Sicilia, Calabria e Campania, è con forte probabilità l'elevata percentuale di anziani presenti sul territorio e che, come sottolinea il Rapporto, incidono significativamente sulle risorse economiche a disposizione. Nell'Isola, ad esempio, 17,1 persone su 1000 dichiarano di soffrire di almeno 3 malattie croniche.

Dolenti note in termini di disavanzo sanitario: secondo il Rapporto, dal 2006 al 2016, anche grazie all’attuazione dei Piani, il disavanzo sanitario complessivo registrato a livello nazionale, si è ridotto dell’83,1% medio annuo (-93,2% solo nelle Regioni in Piano di Rientro), raggiungendo circa 1 miliardo di euro nel 2016. Tuttavia, i dati dell'ultima rilevazione mostrano che il disavanzo delle Regioni in Piano di Rientro è in aumento (+19% rispetto al 2015). E la sola Regione Sardegna, pur avendo presentato lo scorso anno il nuovo Piano di Rientro (2016-2018), riporta un livello di disavanzo superiore ai 300 milioni di euro (pari al 31,7% del disavanzo sanitario).

(Redazione Online/v.l.)
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