"Oggi in Italia circa 150.000 persone soffrono di psoriasi in forma moderata o grave. Attualmente hanno diverse opzioni terapeutiche, tuttavia ci sono ampie aree di miglioramento nelle attuali terapie". A commentare la necessità di proseguire nella ricerca per rispondere ai bisogni dei pazienti affetti da psoriasi a placche - la forma più diffusa della malattia della pelle - è Giampiero Girolomoni, direttore di Dermatologia all'Università di Verona.

Per fortuna la scienza sta facendo passi avanti anche per queste forme complesse, che peraltro interessano solamente una parte dei pazienti con psoriasi, ed il futuro sembra essere segnato dall'evoluzione dei farmaci biologici, che hanno come obiettivo un particolare meccanismo del sistema immunitario che si lega alla malattia facilitando l'insorgenza dell'infiammazione. A disegnare il percorso, che prevede un ampliamento dei medicinali attualmente disponibili con questo meccanismo d'azione, sono gli studiosi riunitisi nei giorni scorsi a Ginevra in occasione del Congresso della Società europea di Dermatologia e Venereologia. A fianco di farmaci che potrebbero arrivare in un futuro più lontano, le attenzioni sono puntate su nuovi ritrovati che saranno disponibili a breve.

In questo senso, buone notizie dal brodalumab, un farmaco biologico che sarà indicato per chi soffre di psoriasi a placche moderata o grave, visto che il trattamento con questo medicinale ha permesso di mantenere livelli elevati e costanti di pelle libera da lesioni in un'elevata percentuale di questi malati. Secondo lo studio Amagine-2, più della metà dei pazienti dopo due anni di cura ha la pelle completamente libera da lesioni e più di tre quarti dei malati ha la cute quasi del tutto libera. Il farmaco agisce su una subunità di un particolare recettore, bloccando quindi l'attività di sostanze che favoriscono l'infiammazione, chiamate Il-17. "È un farmaco biologico molto efficace che consente di ottenere risultati clinici di efficacia non raggiungibili dalle terapie oggi disponibili", aggiunge Girolomoni.

Insomma, il futuro si preannuncia ricco di importanti novità per chi deve fare con le forme più gravi di psoriasi, malattia che in termini generali interessa più o meno tre persone su cento in Italia. In quattro casi su cinque la malattia si presenta con la forma a placche e il 10-12 per cento di questi malati può avere una forma grave o complicata che può anche richiedere il ricovero.

© Riproduzione riservata