Non solo fumo, alcol, scarsa igiene orale e traumi delle mucose. C'è anche il sesso tra le cause che possono scatenare un tumore del cavo orale. In questo caso, infatti, un'infezione da Hpv, il papilloma virus, che può colpire sia i genitali che la bocca, rappresenta uno dei fattori di rischio di una malattia che colpisce fino a 12 persone ogni 100.000 abitanti in Italia.

Il fatto assolutamente positivo è che "prevenire questi tumori è comunque possibile", afferma il dottor Francesco Panu, responsabile dell'unità operativa di Otorinolaringoiatria dell'ospedale Brotzu di Cagliari.

A questo scopo, per sensibilizzare sull'importanza di una diagnosi precoce, venerdì 22 settembre si svolge la terza giornata nazionale della prevenzione dei tumori del cavo orale organizzata dall'Aooi, l'associazione degli otorinolaringoiatri ospedalieri italiani.

Dalle 9 alle 12, negli ambulatori di Otorinolaringoiatria (al secondo piano degli ambulatori esterni) e Chirurgia Maxillo-Facciale (piano 0 del corpo centrale) del Brotzu gli specialisti effettueranno visite gratuite per individuare eventuali patologie del cavo orale.

"L'obiettivo è verificare che i pazienti non presentino lesioni precancerose, che non sono ancora cancro ma che, trascurate, potrebbero diventarlo", spiega il dottor Panu.

Il cavo orale comprende lingua, gengive, guance, pavimento (ovvero la parte inferiore) della bocca, palato e labbra. Tumefazioni ed escrescenze, lesioni e ferite che non si rimarginano spontaneamente possono essere la manifestazione di lesioni pre-tumorali o tumorali. Spesso basta una visita con un otorinolaringoiatra per individuare segnali sospetti e iniziare i dovuti accertamenti.

Per prevenire questi tumori, è importante un corretto stile di vita, curare l'igiene orale, fare particolarmente attenzione ai microtraumi cronici della mucosa della bocca dovuti alle protesi dentarie e utilizzare il preservativo durante i rapporti sessuali orali per scongiurare l'infezione da Hpv.

"La diagnosi precoce di questo tipo di carcinoma è semplice e non richiede metodi invasivi", spiegano gli esperti di Aooi. "Anzi, consentendo una chirurgia conservativa si evitano trattamenti demolitivi con conseguenze invalidanti, si riducono i costi di terapie e riabilitazione, migliora la qualità della vita e, soprattutto, ci sono maggiori probabilità di guarigione".

In Sardegna, oltre al Brotzu anche l'ospedale Paolo Dettori di Tempio, ha aderito all'iniziativa: anche qui, infatti, gli specialisti effettueranno visite gratuite.

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