Un incontro, aperto al pubblico, per parlare del diabete di tipo 1 e delle più moderne terapie e tecnologie a disposizione per curarlo al meglio.

L’appuntamento, dal titolo "Diabete: la tecnologia che cambia la vita", è in programma mercoledì 21 giugno nella sede de L’Unione Sarda a Cagliari (ore 17, piazza L’Unione Sarda), e vedrà protagonisti Anna Paola Frongia, responsabile del Coordinamento Centri Pediatrici Regione Sardegna, Giancarlo Tonolo, responsabile del Coordinamento Centri Adulti Regione Sardegna e Stefano Garau, Presidente del Coordinamento Associazioni Diabetici Regione Sardegna.

"L’Isola – spiegano gli esperti – rappresenta, purtroppo, la Regione con più alta incidenza in Italia e probabilmente nel mondo di diabete di tipo 1. Stando ai dati relativi al periodo 2009-2015, nella fascia d’età 0-14 anni sono stati diagnosticati 612 nuovi casi con età media di esordio a 7,5 anni. E ogni anno si ammalano, in Sardegna, circa 120 bambini, con un tasso di incidenza superiore alla media nazionale".

Per affrontare al meglio questa malattia, il primo punto è l’ottimizzazione del controllo glicemico, condizione fondamentale per la prevenzione primaria e secondaria delle complicanze. "Nella persona con diabete di tipo 1 – spiega Anna Paola Frongia - questo obiettivo è tanto più attuabile quanto più la somministrazione di insulina tende a replicare l'andamento della secrezione fisiologica".

Attualmente, il trattamento che soddisfa al meglio tali caratteristiche è l'infusione continua di insulina mediante microinfusore, strumento paragonabile ad un piccolo computer programmabile del peso medio di circa 100 grammi e dotato di allarmi per il malfunzionamento. "Questa somministrazione – aggiunge la dottoressa Frongia - è l’unica che si avvicina a quanto accade nel soggetto non diabetico ed è ben tollerata e sicura anche in età pediatrica".

Grazie alla tecnologia sono oggi disponibili anche sistemi integrati sensore e microinfusore capaci di sospendere l’erogazione di insulina quando questa scende a valori soglia: tale modalità è particolarmente utile nei bambini piccoli che non sono in grado di riferire l’ipoglicemia soprattutto nelle ore notturne.

"I microinfusori oggi disponibili – aggiunge Giancarlo Tonolo - possono addirittura prevedere che un episodio di ipoglicemia si possa verificare dopo un determinato periodo di tempo e avvisare il paziente con suoni o vibrazioni".

Fra le nuove possibilità di terapia, che verranno illustrate in occasione dell’incontro, anche la somministrazione di insulina direttamente nel peritoneo e con l’ausilio di un catetere intra-addominale: questa tecnica, che richiede un intervento chirurgico, è indicata per una popolazione selezionata di malati ed è praticata in solo due centri in Italia, fra cui il centro diabetologico di Olbia.

L’appuntamento sarà moderato dai giornalisti Federico Mereta, esperto di divulgazione medico-scientifica, ed Andrea Frailis.
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