Botta e risposta a distanza tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, ognuno sui corrispettivi "cavalli di battaglia".

A cominciare è stato il vicepremier leghista, ospite nel salotto di Barbara D'Urso, che ha detto sì al reddito di cittadinanza, precisando però che non deve essere "un reddito per stare a casa a guardare la televisione".

"Se ne stanno occupando gli amici dei cinquestelle", ha detto alla regina di Canale Cinque, aggiungendo che, nonostante i dubbi, il reddito è "nel contratto di governo". "Mi sono impegnato a fare quello e, per rispetto degli italiani che hanno votato M5s, quello mi impegno a fare".

Dal canto suo Luigi Di Maio risponde tirando fuori la flat tax.

"Il tema della flat tax riguarda la Lega - ha detto a Nola -. Per quanto mi riguarda, io sono d'accordo ad abbassare le tasse e la condizione che abbiamo posto alla Lega è che non deve aiutare i ricchi, ma la classe media, le persone più disagiate che pagano le tasse da una vita e che in tutti questi anni hanno finanziato sprechi e privilegi con le proprie tasse".

Nonostante i battibecchi, "non ci sono tensioni sulla manovra - assicura Di Maio - ma un dibattito franco nel governo sul fatto che o si mantengono le promesse o è inutile che ci stiamo. Il nostro obiettivo è portare a casa un risultato coraggioso e su questo siamo compatti".

Quasi in contemporanea gli fa eco Salvini, ospite di Domenica Live: "Io messaggio ogni giorno con Conte e Di Maio, sono persone ragionevoli. Lo dico ai giornalisti che ogni giorno cercano di farci litigare: Noi non litighiamo, duriamo 5 anni".

Oggi intanto Conte, Di Maio, Salvini e Tria si riuniranno ancora intorno al tavolo di palazzo Chigi, insieme e al ministro per gli Affari Europei Paolo Savona.

(Unioneonline/D)
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